L'intervista

Giovanni Ziccardi: “L’Italia ha bisogno di una visione per la cyber security”

Parla il professore di Informatica Giuridica all’Università degli Studi di Milano: le sfide più grandi saranno nel campo della protezione dei dati personali. Ma, attenzione, la sicurezza dell’individuo non va separata da quella aziendale o pubblica

Pubblicato il 21 Nov 2022

Gabriele Faggioli

Presidente Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) Direttore scientifico Osservatorio Cybersecurity & Data Protection Politecnico di Milano

Giovanni Ziccardi l'intervista

Il prof. Giovanni Ziccardi, docente di Informatica Giuridica all’Università degli Studi di Milano, da molti anni si occupa di tematiche e normative inerenti la rivoluzione digitale. Lo abbiamo intervistato su questo cambiamento denso di opportunità per i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni. Ma anche pieno di rischi che ancora in molti casi si stenta a comprendere e ad affrontare.

Cyber security, all’Italia serve una visione

L’Italia si sta dotando di una normativa in materia di cyber sicurezza che interviene sotto diversi profili. Qual è il tuo giudizio e come ritieni che siamo posizionati rispetto agli altri paesi europei?

“Io penso che ci siano due aspetti “paralleli” che l’interprete deve analizzare in maniera obiettiva: il testo delle norme, in primis e, poi, la loro applicazione pratica, nel corso degli anni, in un determinato e specifico contesto nazionale.

Circa il primo punto, ormai tutte le norme, anche in tema di cyber security, sono molto simili tra loro. Ciò perché i principi fondamentali sono decisi, ad esempio, a livello di strategia di Unione Europea o, in alcuni casi, di politica internazionale e al singolo Stato è lasciato un margine di personalizzazione minimo.

Ciò, secondo me, è un bene: è impensabile, oggi, intendere la cyber security “isolata” e non collegata al flusso costante di dati e di comportamenti che attraversa il mondo. La creazione di un quadro omogeneo e coerente (come è stato fatto, ad esempio, in ambito di protezione dei dati e come sarà fatto nell’ambito dell’intelligenza artificiale) è, oggi, indispensabile.

La chiave è il coordinamento tra i vari Stati

Sul primo punto, quindi, direi che la normativa italiana sarà, “sulla carta”, coerente e conforme al quadro di cyber security di tutti gli altri Paesi. Non è più il momento di parlare di una “cyber security all’italiana” ma si parlerà di un quadro necessariamente coordinato tra tutti gli Stati.

Circa il secondo punto, invece, la situazione si complica. La maturità di un Paese nei confronti della cyber security, ossia l’attenzione che viene data dal mondo della politica e, soprattutto, da quello degli investimenti, è legata alla tradizione di quel Paese. Negli anni passati, in Italia, molta confusione è stata fatta circa la creazione di un quadro che si voleva omogeneo ed efficace ma che, in molti contesti, doveva improvvisamente “partire da zero”.

Del resto, in un Paese con una forte instabilità politica come il nostro, è fatto ormai comune (ma non corretto) che alcune iniziative partano e poi vengano abbandonate “in corsa” non perché fossero sbagliate ma, semplicemente, perché non più supportate da una forza politica (non più) di maggioranza.

Tanto per fare una battuta, in quasi trent’anni che mi occupo di questi temi, ho visto passare almeno una decina di “agenzie” e “tavoli” che avrebbero dovuto rivoluzionare l’infrastruttura digitale italiana e che ogni volta ricominciavano il lavoro da zero.

Oggi l’Italia paga, a mio avviso, l’incertezza politica degli ultimi vent’anni e la mancanza di un quadro politico (di una “visione”, mi verrebbe da dire) improntato alla continuità, che è essenziale per i progetti tecnologici. Questo, però, si tratta di un problema che ha riguardato e riguarda non solo la cyber security ma tutto il tema della informatizzazione del Paese.

Questo secondo punto sarà, secondo me, lo scoglio più difficile da superare”.

Non si separi la sicurezza personale da quella aziendale o pubblica

Ci sono trend sempre più attuali come il furto di identità: ritieni che i rischi siano solo per i cittadini nella loro sfera privata o invece a rischiare sono anche le aziende? In questo secondo caso, quali? Ci sono precedenti importanti?

“Il crimine informatico ha manifestato un cambiamento radicale: oggi gli attacchi più importanti sono portati contro le persone e il loro cervello, per cercare di entrare tramite loro nei sistemi. E, spesso, gli attaccanti vantano competenze tecniche minime. Il periodo del Covid ha peggiorato ulteriormente la situazione rendendo le persone più fragili e, quindi, più vulnerabili.

L’interprete, ma anche il mondo della politica, devono prendere atto di questo cambiamento e, soprattutto, del fatto che non si possa più separare una sicurezza personale da una sicurezza aziendale o pubblica. La persona è oggi il principale vettore per qualsiasi tipo di attacco, in qualsiasi direzione: che sia l’identità di uno, di tanti, il computer di un’azienda, di un ente o di una infrastruttura tipica.

Quattro adulti su 10 senza competenze tecnologiche di base

In questo caso, in Italia paghiamo la mancanza di alfabetizzazione informatica di amplissime aree di popolazione. Abbiamo una società digitale vulnerabile semplicemente perché quattro adulti su dieci e un professionista su tre, secondo gli indici DESI dell’Unione Europea, mancano delle competenze di base tecnologiche.

Vi è questa idea sbagliata, che circola, che l’Italia sia un Paese avanzato dal punto di vista tecnologico, forse perché il ragionamento si basa sul possesso di telefoni cellulari pro-capite. Ma la conoscenza della tecnologia, anche per proteggersi o per essere operativi, è tutt’altra cosa. In periodo di Covid abbiamo visto interi enti, sistemi (si pensi a quello del processo telematico) e aziende letteralmente crollare per incapacità di utilizzare anche le tecnologie più semplici.

Pochi investimenti sulla protezione dei dati personali

I rischi sono, quindi, per tutti. Rischio per il cittadino e l’utente comune ma, anche, per l’azienda, visto che il cittadino diventa anche “lavoratore” e accede ai sistemi informatici. Ed è sufficiente un solo anello debole – ossia un dipendente su mille – per far crollare tutto il sistema.

Purtroppo si investe pochissimo, ancora, in formazione sulla protezione dei dati e sulla cyber security personale.

Io da anni divulgo gratuitamente, sia sul mio canale YouTube sia con i podcast ZeroDays, ore e ore di video e audio di formazione per cercare di responsabilizzare anche l’utente comune su questi temi. Cosa, però, sempre più difficile, vista anche la maggior precisione degli attacchi e degli inganni che vengono ogni giorno portati”.

La sfida giuridica? Quella della cyber security personale

Le norme giuridiche tendono a inseguire i cambiamenti frenetici della tecnologia. Come ci riescono, se ci riescono? Quali sono le sfide giuridiche del futuro prossimo in questo campo?

“A mio modesto avviso, le sfide più grandi ci saranno nell’ambito della protezione dei dati delle persone fisiche.

La prima sfida giuridica che ci attende riguarda la gestione della potenza (di calcolo). Un domani sistemi di intelligenza artificiale consentiranno di individuare persone fisiche, correlate a un dato, con un processo di correlazione che la mente umana non è, al contrario, in grado di fare.

In altre parole: un dato che sarà anonimo per l’uomo, potrà non esserlo per la macchina. Gli studiosi definiscono questo aspetto come la capacità di “re-identificazione” che può avere una macchina, e rischia di mettere in crisi l’idea stessa di protezione del dato personale.

Vi potrà, poi, essere il rischio di un cambio delle finalità del trattamento operato “di sua iniziativa” dalla macchina.

Il timore, in questo caso, anche per i giuristi, è che una macchina intelligente “scelga” di sua iniziativa di cambiare la finalità del trattamento in base a dati, e previsioni, generate dalla macchina stessa in maniera indipendente (ad esempio: perché con le nuove finalità si può raggiungere più facilmente un nuovo obiettivo economico).

Una trasparenza da inseguire

In questo caso, il timore della catalogazione sociale “alla cinese” è ben presente anche nelle norme del legislatore europeo.

Un terzo punto, legato ai primi due, opera nell’ambito del principio di trasparenza: una società digitale sempre più complessa e oscura, caratterizzata da black box, renderà molto complessa l’attuazione compiuta del principio di trasparenza.

Il caso di Cambridge Analytics ha reso chiaro un pericolo kafkiano, ossia la perdita di controllo del nostro dato in una “burocrazia tecnologica”. L’impossibilità di tracciare il percorso dei nostri dati è un tema che riveste interesse anche per i giuristi.

Infine, un tema molto interessante è quello della supervisione umana.

La normativa dell’Unione Europea prevede, per tradizione, che comunque vi sia la possibilità di un intervento dell’uomo nei confronti della macchina per “aggiustare” eventuali output distorti.

In una società sempre più informatizzata, però, il tutto diventerà estremamente complesso da gestire nella pratica. Il pensare a un essere umano sempre presente per “uccidere” la macchina o cambiare gli esiti di un trattamento è, in molti casi, inattuabile”.

Gli strumenti per difendere la privacy ci sono

Sorveglianza globale, dati sensibili, cloud. Il quadro si complica. Quanto è messa a dura prova la privacy dei cittadini?

“Ogni giorno ci sono elementi che ci fanno sempre di più propendere per dichiarare una “morte della privacy” o, meglio, per una morte della privacy per come la conoscevamo negli anni Novanta e Duemila. Sicuramente, l’idea di privacy in capo, oggi, alle nuove generazioni è molto diversa da quella pre-tecnologica e pre-social.

Si è compreso come l’esibizione del dato, soprattutto di quello intimo, porti attenzione e visibilità, condivisioni e cuoricini, like e maggior evidenza nei risultati dei motori di ricerca.

Una parte di utenti, quindi, è ben contenta nel condividere anche gli aspetti più intimi in cambio di attenzione. Ho amichevolmente definito, in un mio libro recente (“Diritti Digitali”), questa categoria come quella degli “esibizionisti dei dati”.

Al contrario, chi è interessato a mantenere un buon livello di riservatezza può, oggi, contare su strumenti tecnologici specifici: penso alla cifratura dei dati, all’uso di Tor o di altri strumenti per mascherare l’IP, a browser che evitino il tracciamento, a sistemi di whistleblowing efficaci. Anche per i “paranoici”, quindi, vi sono buone possibilità per limitare il tracciamento e la sorveglianza quotidiana.

Mi sembra, insomma, che oggi la società tecnologica possa offrire sia al primo, sia al secondo tipo di utenti tutti gli strumenti affinché siano soddisfatti con riferimento alla gestione dei loro dati personali.

L’importante, secondo me, è che vi sia trasparenza in ogni tipo di trattamento. Fondamentale è che chi voglia esibire i suoi dati sia ben consapevole delle conseguenze di una simile profilazione e chi, invece, voglia “chiuderli” ne abbia la possibilità.

In tal senso, il consenso può diventare uno strumento centrale (ma non l’unico) per gestire queste due situazioni, ma deve essere affiancato da una responsabilizzazione (accountability) diffusa in capo a chi tratta i dati. Accountability che, in molti casi, non vi è”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati