Secondo una recente ricerca dal titolo “2022 Technology Spending Intentions Survey” della società americana di ricerche Enterprise Strategy Group (ESG) gli investimenti in sicurezza informatica sono destinati ad aumentare per far fronte ad un continuo incremento degli attacchi cyber.
Inoltre, secondo la società di consulenza Manage Business la spesa globale per la sicurezza informatica raggiungerà addirittura i 1,5-2 trilioni di dollari entro il 2025.
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Indagine ESG sulle intenzioni di spesa tecnologica 2022
La ricerca mostra che le minacce informatiche come il ransomware sono diventate una priorità assoluta per dirigenti aziendali e consigli di amministrazione, come si evince anche dalla figura sotto riportata.
Diversificare le strategie di difesa
In molti casi, le soluzioni status quo non funzionano e ne consegue che le organizzazioni devono considerare soluzioni di sicurezza innovative – basate su threat intelligence e automazione, investimenti in cloud, sistemi di AI – per migliorare l’efficacia e l’efficienza della sicurezza.
Di fatto, gli investimenti in AI e cloud stanno aumentando nell’ottica di raggiungere una maggiore efficienza operativa, garantire una migliore threat intelligence, fornire valore differenziato al cliente e ottenere anche il minimo livello di vantaggio competitivo. Ovvero, la sicurezza informatica rimane la priorità e la conditio sine qua non per completare il processo di digitalizzazione e di innovazione oltre che a migliorare la cyber resilience.
Inoltre, la ricerca di ESG evidenzia che le organizzazioni sono sempre più alle prese con la carenza di competenze IT/Cloud e AI a fronte del difficile reperimento di personale qualificato. Ancora, si riscontrano carenze di personale specializzato nell’analisi e nella protezione dei dati e nello sviluppo di applicazioni. Pertanto, la formazione e la certificazione del personale sono destinate ad avere un impatto diretto sulla spesa IT .
Altri trend
Un articolo della società di consulenza McKinsey evidenzia che, specialmente negli ultimi due anni, la sicurezza informatica è tra le massime priorità di molte organizzazioni. Inoltre, in base al tasso di crescita attuale, entro il 2025 i danni causati dagli attacchi informatici ammonteranno a circa 10,5 trilioni di dollari all’anno, un aumento del 300% rispetto ai livelli del 2015.
Secondo un articolo della società di consulenza americana Manage Business, le organizzazioni di tutto il mondo hanno speso circa 150 miliardi di dollari nel 2021 per la sicurezza informatica, con una crescita del 12,4% annuo e si ritiene che si raggiungeranno i 460 miliardi di dollari entro il 2025, comportando una spesa cumulativa globale pari a 1,5- 2 trilioni di dollari nello stesso anno.
Interessante evidenziare quali Paesi siano stati ad oggi particolarmente “virtuosi” in termini di investimenti e, precisamente:
- USA: il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha assegnato 2,1 miliardi di dollari alla CISA (Cybersecurity Infrastructure and Security Agency), ovvero 110 milioni di dollari in più rispetto a quanto autorizzato nel 2021.
- Canada: il governo del Canada ha stanziato 80 milioni di dollari per una nuovissima rete federale di sicurezza informatica.
- Francia: il governo francese ha stanziato 1 miliardo di euro, per migliorare la sicurezza informatica in Francia dopo le violazioni “ospedaliere” avvenute nel 2021. 350 milioni di euro sono accantonati per gli ospedali.
- Regno Unito: il governo del Regno Unito ha investito 1,5 miliardi di sterline per creare la National Cyber Force che aiuterà a combattere gli aggressori informatici su una scala più ampia.
Sempre secondo l’articolo di Manage Business il mercato globale della sicurezza informatica raggiungerà i 202 miliardi di dollari entro il 2025 con un CAGR del 12,4% proprio a causa dell’aumento del numero di attacchi informatici, soprattutto ransomware, che negli ultimi due anni hanno indotto i governi locali a dichiarare emergenze a causa di importanti data breach in termini di informazioni sensibili.
Trend che è destinato a crescere ulteriormente secondo la società di ricerca americana Fortune Business Inside, fino a raggiungere i 376,32 miliardi di dollari entro il 2029.
Mancano i professionisti della sicurezza
È doveroso evidenziare come le organizzazioni governative, gli istituti finanziari e le imprese industriali in Europa, in America Latina, in Asia-Pacifico e in Medio Oriente hanno un basso numero di professionisti della sicurezza. Pertanto, a fronte dell’introduzione di nuove tecnologie e dell’aumento dell’utilizzo di Internet, comporterà l’adozione di ulteriori misure di sicurezza.
Non va dimenticato che i paesi più vulnerabili sono quelli con economie meno sviluppate che mancano di risorse e hanno una percentuale più alta della popolazione online. Ancora, risultano essere maggiormente a rischio di attacchi informatici le PMI poiché non possono investire ingenti somme nella sicurezza informatica oltre a non disporre di personale qualificato.
La formazione alla cyber security è un investimento che ritorna
I principali trend in termini di investimenti in sicurezza informatica
Le organizzazioni e i vari Governi, in generale, stanno attraversando una rivoluzione digitale e dipendono fortemente dai sistemi computerizzati. Ne consegue che, man mano che la tecnologia diventa più avanzata, aumentano anche gli attacchi informatici.
Pertanto, è importante conoscere le future tendenze della sicurezza informatica al fine di preparare le organizzazioni ad affrontare le sfide future, considerando che essa è diventata una parte cruciale della pianificazione strategica e non è solo un problema di cui si deve occupare il reparto IT, bensì è responsabilità di tutta l’organizzazione.
Di seguito i principali trend di investimento in sicurezza informatica:
- Maggiore impiego dell’AI. L’AI, unitamente al machine learning, sta già apportando cambiamenti nella sicurezza informatica tramite la creazione di sistemi automatizzati di rilevamento delle minacce che possono prevedere gli attacchi e avvisare in modo proattivo le organizzazioni.
- Individuazione di soluzioni per ovviare alla vulnerabilità del sistema cloud. La maggior parte delle organizzazioni utilizza il sistema cloud per archiviare dati sensibili. Tuttavia, è opportuno ricordare che, per proteggere le informazioni, ciò deve avvenire secondo un approccio risk-based and resilience-based. Pertanto, si tratta di individuare soluzioni mirate atte a proteggere il cloud workload e garantire il secure access server edge dal momento che, man mano che i carichi di lavoro migrano verso il cloud, il monitoraggio delle implementazioni cloud diventa un elemento essenziale .
- Investimenti in igiene informatica per protezione dei dati. Le organizzazioni mirano a salvaguardare i propri dati digitali. Gli hacker possono facilmente accedere alle informazioni personali. Il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) è stato applicato dal 2018 in tutta l’Unione Europea nel tentativo di regolamentare la privacy e protezione dei dati per tutti gli individui. Purtroppo, ancora oggi, l’errore umano è responsabile di quasi il 95% delle violazioni della sicurezza informatica. Pertanto, è fondamentale per le aziende di tutte le dimensioni sviluppare la consapevolezza dell’igiene informatica tra i dipendenti ed investire maggiormente in Threat detection e data security.
- Sistemi di monitoraggio dei rischi dell’IoT con la rete 5G. È doveroso evidenziare che, se da un lato la diffusione del 5G favorirà una maggiore interconnettività tra diversi dispositivi che si basano sull’IoT, dall’altro lato, aumenterà il rischio di attacchi esterni e bug software non noti. Inoltre, l’architettura del 5G, essendo relativamente recente, necessita di ulteriori ricerche e sviluppi per sopravvivere agli attacchi esterni di rete. Pertanto, produttori dovrebbero progettare soluzioni hardware e software 5G secondo un approccio di security by design come previsto dalle vigenti normative.
- Investimenti in training ed esercizi per contrastare i ransomware. Questa tipologia di attacchi è sempre più mirata ed in aumento. Pertanto, tutte le organizzazioni dovranno maggiormente proteggere i propri asset hardware e software per raggiungere la cyber resilience quale calibrata sintesi di implementazione dei principi di risk management, business continuity e cybersecurity strutturando periodicamente training ed esercizi per sviluppare il muscolo della cyber resilience che deve sempre essere allenato.
Conclusioni
È indubbio che il panorama globale della sicurezza informatica continuerà ad evolversi. Inoltre, a fronte dell’introduzione di nuove tecnologie e dell’aumento dell’utilizzo di Internet, sarà sempre più importante e strategico per le organizzazioni adottare misure di sicurezza adeguate a proteggere le proprie attività, assegnare maggiori investimenti in ricerca e sviluppo oltre a implementare i principi di risk management, business continuity & cyber security.
Concludendo, la cyber security è oramai una questione di sostenibilità ed è responsabilità sociale di tutti noi. Non abbassiamo la guardia.