L’intelligenza artificiale ha introdotto molteplici opportunità per le organizzazioni. L’informatica è nata per automatizzare processi ripetitivi (quali decifrare messaggi) e reversibili (cioè se non li esegue la macchina) e in quanto tale era a supporto del business, al fine di rendere più efficiente un servizio che può essere eseguito da persone.
Dopo qualche anno, abbiamo dovuto rinunciare alla reversibilità, cioè abbiamo scoperto che se l’IT non lavora correttamente, il servizio non può essere erogato.
Oggi con la AI (da notare che la A per molti sta per artificial, per altri sta per augumented) siamo arrivati a un ultimo stato, cioè l’IT che aiuta l’uomo a creare servizi senza che nessuno glielo insegni, dove la fantasia va oltre l’immaginazione supportata dall’aumento della capacità computativa dei calcolatori.
Si va da manutenzione preventiva alla guida autonoma, per arrivare al teletrasporto e ad avere macchine che richiedono brevetti; magari questo è strumentale, ma è sufficiente per porci il problema.
Metaverso, dalla condivisione alla “proprietà” sui dati: luci e ombre sul futuro del web
Indice degli argomenti
L’intelligenza artificiale e la cyber security, quante analogie
Vediamo adesso quali sono le opportunità specifiche rispetto alle tematiche cyber security. Gli uomini sono abituati ad usare le innovazioni a proprio vantaggio e scientemente decidono se utilizzarle o meno in funzione del vantaggio.
Ad esempio, se devo scavare una galleria, decido o meno se usare la polvere da sparo in funzione del numero di persone necessarie, del costo della polvere da sparo. Se qualcuno, però, decide di usare la polvere da sparo in guerra, l’altro contendente non può combattere con strumenti obsoleti, magari con lance e scudi.
La cyber security è la stessa cosa. La cyber security è l’insieme di tecniche utilizzate da attacco e difesa con l’aggravante che chi attacca è un soggetto, in genere, specializzato in utilizzo di nuove tecnologie e quindi la difesa deve necessariamente adeguarsi.
Altrettanto vale per AI, gli attaccanti la usano con grande efficacia lasciando a tool l’opportunità di sferrare attacchi di tipo SQL Injection senza che nessuno glielo insegni.
Gli attaccanti usano AI per costruire campagne di phishing. Chi si difende deve studiare e identificare come usarla per difendersi sapendo che potrebbe essere attaccato con strumenti che usano AI.
Per cui se chi attacca usa AI, io che mi difendo uso AI per identificare attacchi, ad esempio con anomaly detection. Insomma, per molti AI è un’opportunità, in guerra è una necessità.
Metaverso, un capitolo tutto da scrivere
Se IT è nato per automatizzare operazioni ripetitive, Internet è nato per accelerare le transazioni fino ad arrivare a spazi in cui le transazioni sono fatte velocemente e senza sapere se l’interlocutore ha un suo rispettivo fisico o meno.
Immaginare quali opportunità potremo avere nel Metaverso oggi, sarebbe come negli anni ‘70 prevedere cosa sarebbe stato Internet.
Il Metaverso è un futuro sempre più vicino e portatore di nuove opportunità, ma anche di nuove sfide cruciali per la protezione dei dati, dalla privacy alla sicurezza.
Infatti, la complessità di livello superiore delle tecnologie hardware e software che compongono il Metaverso introducono innumerevoli punti di attacco. Secondo un rapporto di Gartner, il 75% di tutte le organizzazioni ristrutturerà la gestione del rischio e della sicurezza per la trasformazione digitale a causa dell’esplosione delle minacce alla cyber security, dell’aumento delle superfici di attacco e delle vulnerabilità.
Oggi possiamo pensare a formazione, a incontri, a viaggi nel passato, ma noi ragioniamo con la mente legata ad internet mentre tra qualche anno forse ragioneremo con altre idee.
Metaverso: le autenticazioni biometriche sono il punto critico
I vantaggi di un mondo virtuale
Il Metaverso è una nuova versione di Internet che utilizza la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR) per fornire un’esperienza completamente immersiva del mondo digitale, in cui “tu”, sotto forma del proprio avatar online.
I vantaggi e le opportunità di un mondo virtuale come il Metaverso sono molteplici: oltre all’entertainment, possono essere utilizzati per migliorare la produttività lavorativa in ambienti di lavoro remoti, e-learning, aerospazio e difesa, creare progetti sperimentali, nuovi servizi e modelli di business; insomma, una plateale alternativa al nostro mondo fisico ma senza i vincoli della distanza geografica.
Nuove competenze per un Metaverso più sicuro
In virtù di ciò, saranno necessarie figure lavorative diverse che richiederanno specializzazioni altrettanto diverse. I fattori di rischio principali sostanzialmente sono due:
- Si ritiene che il Metaverso sia sicuro poiché si basa sulla blockchain, che a sua volta si basa su Internet, ed Internet è incredibilmente debole. Si dà per scontato Internet così come l’ossigeno, ma Internet è tutt’altro che scontato. Sebbene la tecnologia blockchain sia molto sicura, non è resistente a tutte le minacce o vulnerabilità. La sua struttura decentralizzata compromette il ruolo degli amministratori di manipolare o contenere qualsiasi tipo di attività, comprese quelle dannose. Con la mancanza di autorità, ottenere l’accesso alle risorse di dati diventerà più facile e porrà molteplici sfide;
- Oggi si ha difficoltà a sostenere i processi di digitalizzazione a causa di una non adeguata cultura digitale delle persone a cui mancano le più basilari nozioni di igiene digitale. Se non ci fosse il phishing, non si parlerebbe di cyber security, la password più comune usata al mondo è 123456, molti dispositivi IoT si affacciano su internet senza protocolli di autenticazione, e potremmo andare oltre con la galleria degli orrori. Con questi livelli di igiene digitale, risulta rischioso affidare ad Internet servizi vitali; andare oltre senza un’adeguata cultura digitale sarebbe come mettersi alla guida di un aereo senza avere gli opportuni brevetti ed esperienza: il decorso sarebbe fatale.
Metaverso: le domande che ogni CISO dovrebbe porsi sulla sicurezza di dati e utenti
Quanto è intricato il nodo della privacy
Gli algoritmi del Metaverso mappano il linguaggio del corpo dell’utente per raccogliere informazioni; la raccolta dei dati è involontaria e continua, rendendo il consenso consapevole dell’utente quasi impossibile.
I dati possono essere acquisiti tramite dispositivi AR/VR, sensori, fotocamere e altri dispositivi connessi a Internet. I dati possono essere archiviati nel Metaverso in svariati modi, ad esempio su server, in database su piattaforme edge e cloud computing. Si tratta, quindi, di una grande quantità di dati utente potenzialmente vulnerabili e appetibili per i cyber criminali.
Il Metaverso fa parte del Web 3.0, pertanto l’interazione con un avatar 3D, una rappresentazione digitale di noi stessi, richiede attività pervasive di profilazione degli utenti che utilizzano più dimensioni e un’ampia granularità per le espressioni facciali, i movimenti degli occhi o delle mani, il parlato, le caratteristiche biometriche e i modelli di onde cerebrali.
I cyber criminali possono impersonare le vittime nel Metaverso sfruttando i dati comportamentali e biologici raccolti dai dispositivi AR/VR per creare un falso avatar per attività malevoli.
Ad esempio, gli attaccanti possono inserire dati inesatti nel flusso di acquisizione generato dai dispositivi indossabili e utilizzarli per lanciare campagne di ingegneria sociale o altre applicazioni dannose.
Possono studiare le preferenze di una vittima fino a ricostruire le azioni dell’utente e le password sensibili per gli account personali seguendo i movimenti degli occhi e delle dita associati all’inserimento dei codici utilizzando una tastiera virtuale.
I rischi da considerare
Tutto questo sembra piuttosto interessante sotto certi punti di vista, ma ci sono anche alcuni rischi che devono essere considerati. Ci sono una serie di aspetti a cui si può pensare riguardo alla sicurezza informatica nel Metaverso:
- Furti di identità: gli utenti possono creare avatar che rappresentano un’altra persona o un’entità finta, il che rende difficile verificare l’identità reale degli utenti e aumenta il rischio di furti d’identità. Infatti, grazie all’impersonificazione e al furto d’identità biometriche, la realtà aumentata e la realtà virtuale consentono agli attaccanti di danneggiare la reputazione di una persona;
- Phishing e ingegneria sociale: nel Metaverso, gli aggressori possono utilizzare tattiche di phishing e ingegneria sociale per indurre gli utenti a fornire informazioni sensibili o accedere a collegamenti dannosi. L’implementazione della formazione sulla consapevolezza e dell’autenticazione a più fattori può aiutare a proteggere utenti e sistemi da questi tipi di attacchi
- Malware e ransomware: come nel mondo fisico, gli aggressori possono utilizzare malware e ransomware nel Metaverso per ottenere l’accesso non autorizzato ai sistemi, rubare dati e interrompere le operazioni. Aggiornare regolarmente sistemi e software e utilizzare soluzioni antivirus e antimalware;
- Danno alla proprietà intellettuale: il Metaverso consente di creare e distribuire una grande quantità di contenuti digitali, questo può rendere difficile proteggere i diritti di proprietà intellettuale;
- Privacy: quando gli utenti interagiscono nel Metaverso, possono condividere informazioni personali, come la loro posizione o le loro preferenze. Garantire che queste informazioni siano mantenute private è essenziale per proteggere la privacy degli utenti e mantenere la loro fiducia nel Metaverso.
- Vulnerabilità del software: come qualsiasi applicazione software, anche il Metaverso è vulnerabile a exploit e vulnerabilità che possono essere sfruttati da cyber criminali come vettore di malware e per esporre l’utente al rischio di furto dati;
- Sicurezza di rete: il Metaverso si basa su una rete complessa di server e client per consentire le interazioni tra gli utenti. Garantire la sicurezza di questa rete è fondamentale per prevenire violazioni e mantenere la disponibilità del Metaverso;
- Riciclaggio di denaro: il Metaverso utilizza le criptovalute e questa rappresenta un fattore positivo per gli attaccanti per poter nascondere le loro attività malevoli;
- Disinformazione: Organi politici e gruppi terroristici possono sfruttare il Metaverso per fare propaganda;
- Non–Fungible Token (NFT): sono ampiamente utilizzati nel Metaverso e gli attaccanti potrebbero trovare questa tecnologia interessante per scopi malevoli;
- Distributed denial-of-service (DDoS): gli attacchi DDoS sono un metodo comune per interrompere sistemi e servizi online. Man mano che il Metaverso si espande e diventa più popolare, gli attacchi DDoS sono una preoccupazione crescente e possono diventare più frequenti. L’utilizzo dei servizi di mitigazione DDoS può aiutare a proteggere da questi tipi di attacchi;
- Protezione dei dati: il Metaverso si basa su grandi quantità di informazioni personali e sensibili, inclusi i dati degli utenti, le informazioni sulle transazioni e le risorse virtuali. La protezione di questi dati è fondamentale per prevenire perdite finanziarie dovute a violazioni o attacchi informatici;
- Autenticazione: per accedere al Metaverso, gli utenti potrebbero dover fornire credenziali di autenticazione, ad esempio una password. Garantire la sicurezza e l’integrità di queste credenziali è fondamentale per impedire l’accesso non autorizzato al Metaverso.
Il Metaverso e la cyber security.
Affinché il Metaverso possa crescere, è necessario che venga adottato il modello dello zero trust, con l’ottica del non fidarsi mai, ma verificare sempre. Ciò implica severi controlli di sicurezza sull’identità.
L’Intelligenza Artificiale anche in questo contesto, svolgerà un ruolo da protagonista per la protezione del Metaverso in molteplici modi. Ad esempio, gli strumenti di sicurezza informatica basati sull’Intelligenza Artificiale possono analizzare i modelli di comportamento degli utenti in tutta la rete.