La digital transformation obbliga le aziende a modernizzare le infrastrutture tecnologiche delle proprie WAN (reti geografiche usate per collegare le filiali alle applicazioni ospitate sui server e ai data center) per gestire al meglio sia la crescita del cloud e delle applicazioni di tipo Software as a Service (SaaS) sia i sempre più diffusi device IoT che richiedono nuove esigenze di banda, affidabilità e sicurezza per i dati: in questo contesto, la tecnologia SD-WAN (Software-Defined WAN) rispetto alla più vecchia MPLS offre un nuovo approccio alla connettività di rete che consente di ridurre le spese operative e migliorare l’utilizzo delle risorse.
Se è vero, infatti, che le piattaforme MPLS garantivano sicurezza dei dati e una connettività affidabile, le più moderne SD-WAN si rivelano più adatte ad affrontare le sfide di un mondo connesso sempre più incentrato sul cloud.
Proviamo quindi ad analizzare le differenze tecnologiche tra le due differenti piattaforme di connettività aziendale e ad evidenziarne pregi e difetti.
Indice degli argomenti
Quando e perché nasce lo standard MPLS
Lo standard MPLS nasce tra la fine degli Anni 90 e gli inizi del 2000, quando le reti degli operatori erano tipicamente costituite da un core ATM (Asyncrhronous Transfer Mode) e da un Edge IP.
Lo scopo principale del protocollo MPLS (RFC 3031, 3032) era di implementare il concetto di circuito virtuale tipico delle rete a commutazione di circuito (es. ATM) su reti IP a commutazione di pacchetto al fine di poter migrare verso una soluzione full IP, ossia IP sia all’Edge sia al Core, senza perdere le funzionalità di gestione del traffico (traffic engineering) e della QoS (Quality of Service) tipiche delle reti ATM ed indispensabili sulla rete di core di un operatore.
Punti di debolezza dell’architettura MPLS
Molti operatori TLC hanno creato offerte di soluzioni MPLS da proporre ai propri clienti, tipicamente aziende medio-grandi multisede: la rete MPLS dell’operatore viene estesa fino alle sedi del cliente finale che vengono collegate tra loro con circuiti virtuali sulla rete MPLS stessa garantendo la possibilità di gestione del traffico e alti standard di QoS.
Tali soluzioni sono molto costose, la banda MPLS costa dalle 3 alle 10 volte tanto rispetto alla banda Internet, e poco flessibili: tutti i punti della rete MPLS devono avere connessione dello stesso Operatore.
Tutto questo, non per un vincolo tecnologico ma piuttosto storico e organizzativo che ha portato l’offerta nazionale di telecomunicazioni ad essere fortemente frammentata sia in ordine al numero di Operatori presenti sul mercato sia alla volontà di investire risorse e ricerca specializzandosi, ognuno, su una singola tecnologia trasmissiva.
Per tutte queste ragioni e per il fatto che, ancora oggi, non esiste un’unica tecnologia trasmissiva disponibile sull’intero territorio nazionale e non, le soluzioni MPLS poco si adattano alle esigenze aziendali contemporanee che, sempre più, necessitano della migrazione di servizi sul cloud, la cosiddetta Cloud Transformation, ed il cambiamento della modalità di lavoro in versione “agile”, il cosiddetto smart working, che ha subito una forte accelerazione proprio in questi ultimi mesi a causa dell’emergenza Covid-19.
Da questo nascono ovviamente spontanee alcune domande quali “Ha ancora senso mantenere una costosa intranet MPLS quando i servizi si spostano via via dall’headquarter al cloud e quando i branch offices si spopolano perché le persone lavorano da casa in smart working?”.
Come funzionano le reti SD-WAN
Per questi motivi, da qualche anno si stanno affermando soluzioni di SD-WAN (Software Defined Wide Area Network), ossia soluzioni che permettono di implementare reti con architettura e funzionalità simili alle MPLS in modo molto più flessibile, scalabile ed economico rispetto alle tradizionali reti MPLS.
Le soluzioni SD-WAN possono utilizzare semplici connessioni a Internet di qualsiasi operatore per creare reti WAN intelligenti con controllo centralizzato che permette di sfruttare al meglio tutte le risorse di rete e garantire le massime prestazioni possibili.
Tipicamente le reti SD-WAN sono costituite da un nodo Edge, ossia un router posizionato alla periferia della rete WAN, ed un controller centrale, spesso posizionato in cloud, che raccoglie le informazioni sullo stato delle rete dagli Edge in tempo reale e dinamicamente può modificare la configurazione della rete ottimizzando l’utilizzo delle risorse al fine di garantire agli utenti un’alta QoE (Quality of Experience).
I punti di forza della rete SD-WAN
Nei nodi edge è possibile utilizzare connessioni Internet “ibride”, di qualsiasi tecnologia (FTTH, FTTC, FWA, LTE) e di qualsiasi operatore a garanzia della massima resilienza e della migliore continuità di servizio.
Anche la semplice connessione di casa può essere integrata nella rete SD-WAN che può essere estesa in modo flessibile anche agli smart worker.
Le soluzioni SD-WAN sono altamente scalabili grazie a meccanismi di aggregazione che permettono di ottenere performance significative sommando la banda disponibile di ogni singolo accesso Internet. Aumentare la velocità in un qualsiasi nodo è semplicissimo ed immediato: basta aggiungere una o più connessioni ad Internet laddove ci sia la necessità.
Controller ed orchestratori SD-WAN implementano sofisticati algoritmi di routing dinamico e gestione del traffico application-oriented grazie ai quale la rete può adattarsi dinamicamente allo stato di ogni singola connessione ed offrire agli utenti il massimo delle performance e la migliore QoE.
In conclusione, le reti SD-WAN rappresentano una soluzione efficace, rispetto alle più datate soluzioni MPLS, al nuovo modello di organizzazione aziendale con forte propensione alla migrazione dei servizi in Cloud e al lavoro smart.