LA GUIDA PRATICA

Covid-19 e continuità operativa: prepararsi per non farsi trovare impreparati

Ecco le regole pratiche e le fasi operative per mettere a punto un sistema di gestione ISO 22301 utile a garantire la continuità operativa aziendale, anche nell’emergenza Covid-19

Pubblicato il 25 Ago 2020

Marco Rizzi

Information & Cyber Security Advisor presso P4I – Partners4Innovation

Covid-19 e continuità operativa guida pratica

La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova la vita di miliardi di persone: prima l’emergenza sanitaria con la perdita di vite umane, poi l’economia con la crisi di imprese, attività commerciali e lavoratori.

In questa drammatica situazione, le organizzazioni si sono trovate di fronte a situazioni impreviste di interruzione delle proprie attività: indisponibilità di personale presso uffici e stabilimenti e interruzione delle forniture, solo per citarne alcune.

Alcune aziende hanno reagito meglio di altre, perché erano organizzate meglio, perché hanno potuto sfruttare soluzioni a cui avevano già pensato in passato per rispondere ad esigenze diverse; altre hanno reagito meno bene, in alcuni casi in modo drammatico, prendendo decisioni affrettate e sbagliate, senza avere il tempo di valutarne tutte le conseguenze.

Gli effetti sono l’interruzione dei servizi o il peggioramento della qualità sotto soglie non accettabili dall’organizzazione stessa.

Covid-19 e continuità operativa: soluzioni adeguate

In situazioni come queste, come in tutte le situazioni di crisi, la difficoltà maggiore è quella di trovare soluzioni adeguate a problemi non previsti, in tempi rapidi. Più si è impreparati, maggiore è la difficoltà nella scelta della soluzione migliore.

È opportuno pensare al peggio e prepararsi per tempo per non farsi trovare impreparati. Non si tratta di concetti o approcci nuovi o innovativi: in molti settori di business sono abitudini diventate prassi standardizzate (penso all’addestramento dei piloti di aerei, all’organizzazione di presidi di emergenza ecc.).

Tra i numerosi approcci esistenti per la gestione delle situazioni di crisi finalizzate alla continuità operativa, c’è il modello ISO, strutturato secondo il framework del sistema di gestione e normato principalmente dallo standard ISO 22301:2019 (Rif. 1). ISO ha anche prodotto una linea guida (ISO 22313:2020, Rif. 2) di applicazione della norma.

Ecco, quindi, una guida introduttiva al processo di gestione, ai principali elementi e alcuni riferimenti alle norme collegate, elencate nella sezione “Riferimenti”.

Covid-19 e continuità operativa: il Business Continuity Management System (BCMS)

Il sistema di gestione per la continuità operativa descritto dalla norma ISO 22301 e revisionata nel 2019 è strutturato sulla base del ben noto framework ISO High Level Structure (HLS).

Il contesto, la leadership con i suoi ruoli e responsabilità, la pianificazione, il supporto, la valutazione delle prestazioni del sistema e il suo miglioramento continuo sono comuni ed integrate con gli altri sistemi di gestione.

L’articolo si soffermerà esclusivamente sugli aspetti salienti della continuità operativa, relativi alle attività operative (il famoso capitolo 8 per gli addetti ai lavori dei sistemi di gestione). Per quanto riguarda la continuità operativa, le attività operative si strutturano principalmente sui seguenti processi:

  • valutazione di impatto sul business e valutazione del rischio (Business Impact Analysis, BIA, e Risk Assessment);
  • definizione delle strategie e delle soluzioni di continuità operativa (Business Continuity Strategies);
  • definizione di piani e procedure per la continuità operativa (Business Continuity Plan, BCP);
  • programmi di esercizio della continuità operativa.

Ciascuna di queste fasi è descritta nel seguito.

Valutazione di impatto sul business e valutazione del rischio

La valutazione di impatto sul business rappresenta il primo step e permette all’organizzazione di definire le priorità del business in merito ai servizi da ripristinare (servizi primari) in caso di interruzione.

L’organizzazione determina quali siano le applicazioni critiche su cui concentrare l’attenzione, sulla base degli impatti che un’interruzione potrebbe causare: classici criteri di rischio come gli aspetti finanziari, reputazionali, operativi, conformità a leggi, regolamenti o contratti.

Per ciascuno dei servizi primari l’organizzazione determina i requisiti di continuità operativa in termini di:

  • periodo di interruzione tollerabile massimo (Maximum Tolerable Period of Disruption, MTPD);
  • livello minimo di servizio accettabile (Minimum Business Continuity Objective, MBCO).

Questi valori sono determinati dalla direzione dell’organizzazione: oltre tali limiti l’interruzione e il livello di servizio non sono più accettabili (danno reputazionale, perdita finanziaria, conformità a norme, obblighi contrattuali ecc.).

Oltre a identificare quali siano i servizi primari critici, l’analisi di impatto deve identificare quali siano le attività. le risorse, gli asset e i servizi di supporto necessari ad erogare tali servizi (servizi secondari): infrastrutture IT, persone, siti, competenze, informazioni, servizi esternalizzati e via dicendo.

Sono infatti i rischi associati ai servizi secondari che determinano la continuità e i livelli di qualità dei servizi primari. A questo punto si innesta l’analisi del rischio.

L’organizzazione valuta i rischi a cui i servizi secondari sono soggetti, al fine di poter identificare le opportune azioni di mitigazione e, più in generale, di trattamento. Il rischio può essere valutato sulla base dei classici criteri di impatto e probabilità di accadimento, ma nell’analisi devono essere considerati due ulteriori parametri specifici:

  • tempo massimo per il ripristino dell’attività (Recovery Time Objective, RTO);
  • tempo massimo per il quale l’informazione usata da un’attività o da un processo può essere utilizzata per ripristinare correttamente l’attività o il processo stesso (Recovery Point Objective, RPO).

Facciamo un esempio per chiarire meglio il concetto. Supponiamo di avere un servizio web per l’accesso ai dati da parte di utenti:

  • il parametro RTO rappresenta il tempo massimo di interruzione del servizio; se tale valore è pari a 4 ore, vuol dire che le componenti del servizio web (server, componenti software, etc.) devono essere progettate per garantire che in tutte le situazioni di crisi considerate (mancanza di connettività, DDoS, guasto hardware, etc.) il servizio possa essere ripristinato entro le 4 ore;
  • il parametro RPO rappresenta il tempo massimo tra la creazione di un dato (i dati utente gestite dal servizio web) e la sua messa in sicurezza; se tale valore è pari a 8 ore, vuol dire che dovrò configurare una politica di backup su un repository esterno al servizio web con frequenza di 8 ore o inferiore.

La definizione di questi valori permette di identificare le azioni da intraprendere più adeguate.

Maggiori dettagli sulla valutazione di impatto sono disponibili nella ISO 22317:2015 (Rif. 3).

Strategie e soluzioni di continuità operativa

Una volta definiti i requisiti di continuità operativa, a valle delle valutazioni di impatto e dell’analisi del rischio, l’organizzazione determina le strategie e le soluzioni per centrare gli obiettivi di business, sulla base di un processo che si snoda in tre fasi:

  • identificazione e selezione delle possibili strategie e soluzioni applicabili;
  • identificazione dei requisiti in termini di risorse;
  • implementazione delle misure.

Identificazione e selezione delle possibili strategie e soluzioni applicabili

Le soluzioni di continuità operativa possono essere basate su diversi meccanismi, tra i quali:

  • protezione del servizio, attraverso la riduzione dei rischi associati; l’esternalizzazione rappresenta uno di questi casi (quando si migra verso il cloud, per esempio, si sta adottando una strategia di continuità operativa);
  • maggiore resilienza, attraverso l’implementazione di misure di configurazione protetta, come ridondanza, alta affidabilità e riallocazione di risorse. (quando si predispone lo smart-working, remotizzando la presenza del personale, come avvenuto durante l’emergenza Covid-19, si sta adottando una strategia di continuità operativa);
  • mitigare gli impatti, attraverso la stipula di una polizza (anche in questo caso si sta adottando una strategia di continuità operativa, volta a garantire l’obiettivo di proteggere le perdite finanziarie).

Molte delle soluzioni descritte oggi sono applicate sulla base di sensazioni, punti di vista e sensibilità di alcune funzioni dell’organizzazione, senza una visione di insieme. L’approccio, di per sé, potrebbe non essere sbagliato, ma c’è il rischio di consumare risorse laddove non ci sono criticità, o peggio, lasciando scoperte alcune situazioni di rischio.

Nella selezione delle strategie di continuità operativa, le soluzioni adottate devono soddisfare i requisiti di continuità operativa (RTO, RPO, etc.), garantendo beneficio a costi ragionevoli e gestibili.

Identificazione dei requisiti in termini di risorse

Un aspetto fondamentale, forse uno degli aspetti chiave, è legato alla determinazione dei requisiti sulle risorse necessarie per l’implementazione delle soluzioni. Per brevità si citano i principali ambiti di verifica di intervento:

  • risorse Umane (quali competenze e conoscenze sono necessarie, chi le ha, ruoli e responsabilità per gestire situazioni di crisi ecc.);
  • dati e informazioni (quali sono le informazioni necessarie, dove sono e dove trovarle quando serviranno…);
  • sedi lavorative e utilities (classico caso di individuazione dei siti di Disaster Recovery[1]);
  • dispositivi (il personale che lavorerà da casa ha gli asset necessari come PC, telefono, connessione ecc.);
  • sistemi IT (backup, ridondanze, alte affidabilità ecc.);
  • trasporti (se il personale si deve muovere durante la crisi, è necessario assicurarsi che i servizi di trasporto siano garantiti; si pensi alla creazione delle zone rosse nell’emergenza Covid-19);
  • finanze (sono state previste e accantonate risorse finanziare adeguate in caso servissero…);
  • fornitori (pensate alle organizzazioni che hanno reparti di produzione e agli effetti sui servizi critici, come mascherine, respiratori, guanti, igienizzante negli ospedali…).

Maggiori dettagli sulla definizione di strategie e soluzioni per la continuità operativa sono disponibili nella ISO 22331:2019 (Rif. 4). ISO ha anche prodotto alcune norme specifiche che entrano nel merito della gestione di specifiche risorse (strategie per la gestione del personale, strategie per la gestione dei fornitori ecc.).

Definizione di piani e procedure per la continuità operativa

Una volta definiti i servizi critici, definite e implementate le strategie di continuità (avendone verificato e soddisfatto i requisiti di risorse), il processo si appresta a definire come rilevare una situazione di crisi, dichiararla e, soprattutto, gestirla. Tre le attività chiave, sono da includere:

  • il controllo e la gestione della risposta alla situazione di crisi;
  • l’adeguata comunicazione con le parti interessate;
  • l’applicazione delle soluzioni di continuità operativa finalizzate a garantire la continuità del servizio e ripristinando la condizione di normalità.

Per controllare e gestire la risposta alla crisi, in funzione della gravità, potrebbe essere necessario definire una struttura o un team di persone apposito, capace di rilevare l’incidente, quantificarlo, verificarne estensioni ed impatto, valutare la necessità di dichiarare lo stato di emergenza e attivarne i piani (i famosi CERT, Computer Emergency Response Team, e CSIRT, Computer Emergency Incident Response Team, ecc.).

Un secondo aspetto da non sottovalutare è legato alla corretta ed efficace comunicazione verso le parti interessate, interne od esterne. Ancora una volta, la comunicazione è efficace quando il “cosa comunicare”, “a chi comunicare”, “come comunicare”, sono temi già analizzati, discussi, definiti ed autorizzati.

Infine, un ruolo fondamentale è ricoperto dai piani di continuità: questi processi, documentati, descrivono chi deve fare cosa nelle situazioni di emergenza. Queste procedure sono scritte sulla base del contesto aziendale, sulle prassi in uso e, per essere efficaci, sono continuamente riviste e aggiornate sulla base di simulazioni o aspetti di miglioramento emersi durante la loro applicazione. Senza entrare nel merito, per brevità, è opportuno ricordare che le procedure devono essere note e disponibili a tutto il personale, ma in particolare alle persone che sono coinvolte nella gestione della specifica crisi a cui la procedura si applica.

Programmi di esercizio della continuità operativa

Tutti i processi descritti precedentemente perdono la loro efficacia e possono essere considerate inutili fino a quando non vengano provate e verificate.

Non ci si addentrerà in questo articolo sulle modalità di test dei processi di continuità operativa: è sufficiente sottolineare che ne esistono diverse dalle discussioni a tavolino alle simulazioni parziali o complete, vere e proprie.

Conclusioni

A conclusione dell’articolo, al di là dei processi previsti dalla norma ISO 22301, vorrei sottolineare ancora una volta, il messaggio più importante: prepararsi per tempo, per non farsi trovare impreparati. Questo approccio rappresenta l’unico modo per poter gestire situazione di crisi, cerando di limitare i danni in termini di reputazione, perdita economica e, come purtroppo la recente storia ci insegna, anche di vite umane.

La scelta del modello, che sia un sistema di gestione per la continuità operativa secondo i paradigmi ISO o un altro modello tra i diversi esistenti, non rappresenta una scelta obbligata, ma un’opportunità. La scelta di un modello ISO comporta alcuni vantaggi, tra cui mi limito ad elencare i seguenti:

  • integrabilità con altri sistemi di gestione aziendale (qualità, sicurezza delle informazioni, sicurezza e salute sul lavoro, ambiente ecc.);
  • uso di processi e metodologie standard, rodate, ottimizzate e sempre aggiornate, riconosciute internazionalmente;
  • misurabilità della maturità del proprio sistema rispetto a un modello standard;
  • possibilità di far certificare il sistema da parte di un ente esterno

PRINCIPALI RIFERIMENTI

  1. UNI EN ISO 22301:2019 – Sicurezza e Resilienza – Sistemi di Gestione per la continuità operativa – Requisiti
  2. UNI EN ISO 22313:2020 – Sicurezza e Resilienza – Sistemi di Gestione per la continuità operativa – Guida all’utilizzo della ISO 22301
  3. UNI ISO/TS 22317:2015 – Societal Security – Business Continuity Management Systems – Guidelines for Business Impact Analysis (BIA)
  4. UNI ISO/TS 22331:2019 – Sicurezza e Resilienza – Sistemi di Gestione per la continuità operativa – Linee Guida per le strategie di continuità operativa

NOTE

  1. Erroneamente, molti associano il Disaster Recovery alla Continuità Operativa; come si evince da questo articolo il Disaster Recovery è “solo” una componente di un sistema di continuità operativa.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati