Il Cybersecurity 360 Summit si è rivelato più che un evento sulla cyber security. Grazie a Digital 360 è stata l’occasione di prendere parte a una vera e propria congiunzione di persone e idee su questo tema e di sviscerarne le sfaccettature più impensate.
La tavola rotonda di esperti, presieduta da Alessandro Longo, Gabriele Faggioli e Augusta Iannini, dibatte per parlare di un problema reale e presente: la sicurezza informatica.
Il reale scenario di mercato emerso dalla ricerca dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano evidenzia come il cyber crime sia un problema in costante crescita, con il massimo picco di attacchi nel 2018.
Non solo una moda, quindi: a causa dell’onnipresenza di Internet nelle nostre vite, oltre che nei processi aziendali, siamo quotidianamente esposti a rischi e minacce informatiche che potrebbero danneggiarci economicamente e non solo.
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Come stanno fronteggiando il problema aziende e organizzazioni
Il nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR) entrato in vigore da oltre un anno impegna le aziende a seguire determinate procedure obbligate per evitare i cosiddetti data breach. Ma ad oggi, sul mercato italiano che vede protagoniste le PMI, quasi il 50% delle imprese è ancora inconsapevole in tema GDPR. 1 azienda su 4 addirittura dichiara difficoltà di comprensione della normativa.
Noi di CYBEROO riteniamo che sia fondamentale diffondere conoscenza in merito, per consentire a tutte le realtà di comprendere davvero il valore della sicurezza informatica. Il cyber crime mina gravemente la nostra economia: è un vero e proprio problema di competitività e di business.
In questo panorama, risulta quindi riduttivo munirsi di una mera normativa: da qui la metafora citata della cintura di sicurezza, uno dei dispositivi salvavita più importanti alla guida, eppure sottovalutato dalla maggior parte degli automobilisti.
Ciononostante, nel 2019 la tendenza è quella di investire in cyber security.
La domanda sorge dunque spontanea: davvero c’è consapevolezza del rischio o ci si limita semplicemente ad evitare la sanzione?
Una cosa è certa: dal momento in cui la cyber security evolve molto velocemente, anche il cyber crime e le minacce sono in continuo movimento e sviluppo. Le tipologie di attacco giorno dopo giorno si aggiornano, al fine di aggirare le soluzioni realizzate da chi si deve difendere, in una spirale senza fine in cui non emerge una definitiva gestione del rischio.
Al di là della normativa, il problema riguarda da vicino il business: riscatto, perdita di dati finanziari e sensibili, know-how e informazioni importanti legate all’azienda stessa o delle risorse che vi appartengono. Basti pensare al caso di scalpore che ha visto protagonista Marchionne e di conseguenza la FIAT, che con la fuoriuscita di una sola informazione riguardante il fondatore stesso, ha perso un valore dell’11% in borsa.
Outsourcing: la soluzione per dotarsi di una sicurezza totalizzante
Le imprese che appartengono all’eterogeneo mondo B2B, sono al contempo fornitori e, per compliance, è un loro dovere fornirsi di una sicurezza totalizzante che tuteli i propri dati e risorse, ma a sua volta anche le informazioni dei propri clienti.
Il CMO di CYBEROO, Veronica Leonardi, in tal senso afferma che “dal momento in cui questa problematica vede coinvolta con particolare rilevanza le PMI, è essenziale che queste comprendano l’importanza di andare in outsourcing sul tema cyber security”.
“Con l’outsourcing”, continua Leonardi, “le PMI possono equipaggiarsi di tecnologie sempre avanzate e in costante stato di adeguatezza, in quanto i partner che si occupano verticalmente di security sono sempre aggiornati sulle nuove vulnerabilità e perciò possiedono le tecnologie giuste con cui affrontare determinati problemi. Facendo outsourcing le PMI possono accedere a economie di scala e trovare Soluzioni in linea con il proprio budget”.
Per tale ragione noi di CYBEROO crediamo che le PMI debbano affidarsi ad un partner che conosce la loro realtà, soprattutto sul territorio italiano, e che sia in possesso delle giuste competenze e conoscenze.
A tal proposito, il CMO di CYBEROO continua: “Il partner puntale per la cyber security è un partner che padroneggia e ha dimestichezza del mondo del cyber crime perché è proprio da tale luogo che si attesta la minaccia. Il partner corretto deve possedere una struttura che sia in grado di supportare le aziende 24/7 perché il cyber crime non dorme mai, ed è proprio durante le non-business hour che bisogna riporre il massimo dell’attenzione”.
L’articolo è stato realizzato nell’ambito della partnership con CYBEROO per l’evento Cyber Security Summit 2019 organizzato da Cybersecurity360.it e AgendaDigitale.eu