Quando si parla di data center subito si pensa a una grande “sala macchine” in cui vengono ospitati server, sistemi di storage, gruppi di continuità e tutte le apparecchiature che consentono di governare i processi produttivi aziendali, le comunicazioni e tutti quei servizi che supportano le attività aziendale.
I data center, dunque, garantiscono il perfetto funzionamento 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, di qualsiasi sistema informativo e per questo rappresentano di fatto il cuore pulsante del business.
Nonostante la loro fondamentale funzione, però, è evidente come difficilmente le piccole realtà produttive che hanno poco spazio a disposizione e budget limitati siano in grado di dotarsi di un data center che offra tutti gli strumenti di data center affidabili.
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Data center: la soluzione “in a box”
A tutte le PMI si rivolge l’ultimo prodotto tecnologico di Syneto, realizzato coinvolgendo Lago, società specializzata in mobili di design made in Italy che si è cimentata per la prima volta nel disegno di un oggetto tech: Hyper Edge è un data center grande quanto tre smartphone che, a dispetto delle dimensioni contenute, consente virtualizzazione, backup, ripristino istantaneo e disaster recovery integrato.
Tutte funzionalità che di solito sono richieste dal mercato di livello Enterprise, ma che Syneto ha deciso di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese, tessuto economico che caratterizza sia il nostro Paese sia gran parte di quelli presenti nel vecchio continente.
“La differenza rispetto a un vendor di iperconvergenza statunitense – spiega Vadim Comanescu, CEO di Syneto – è che, mentre negli Stati Uniti c’è un target omogeneo, nell’Unione europea ci sono 27 Stati diversi per lingue, tradizioni e abitudini”. Da qui la strategia di investimento sui team locali e sul canale di vendita affinché le soluzioni tecnologiche arrivino a ciascuna realtà produttiva non per la loro capacità di spesa o perché sono trainate dalla notorietà del fornitore, ma per rispondere a un bisogno di modernizzazione e di sicurezza informatica di cui anche le PMI non possono più fare a meno.
Una soluzione per le esigenze delle PMI
Per comprendere ancora meglio questo fabbisogno, Syneto ha commissionato a Focus Management una ricerca con interviste a 350 IT manager italiani. Ricerca che ha confermato l’importanza della semplificazione nella proposta di soluzioni di cui l’ultima tappa è, appunto, Hyper Edge. Nelle intenzioni del vendor dovrebbe incarnare “il sogno di democratizzare la tecnologia e far competere le PMI allo stesso livello delle aziende Enterprise, mettendole in grado di gestire e proteggere i loro dati da qualsiasi attacco” aggiunge il CEO.
L’elenco delle imprese a cui la proposta si rivolge include studi professionali, sedi remote, hotel, catene di franchising, retail, farmacie, laboratori medici e tutta quella miriade di organizzazioni che non possono utilizzare una tecnologia di tipo server per motivi di spazio, rumorosità e, ovviamente, di costi al di sopra dei loro budget di riferimento.
Ciò non toglie che siano meno esposte delle big company a minacce di attacchi, ransomware in primis, e al rischio di perdita dei dati che corrisponde a perdite di fatturato. “Quando incontriamo queste tipologie di aziende, facciamo vedere loro quanto costerebbe un downtime di qualche ora o di qualche giorno, perché il fattore tempo è fondamentale. Va calcolato tenendo conto dei tempi di arresto dell’operatività, dell’attesa del ripristino e della necessità di ricostruire i dati. La somma di questi 3 elementi definisce il valore economico della perdita”.
Sicurezza e ripristinabilità a misura di GDPR
In sostanza, Syneto porta la funzionalità degli snapshot crittografati propria del backup e la loro replica dentro il suo nuovo prodotto “tascabile”, garantendo la sicurezza e la ripristinabilità dei dati a seguito di attacchi, cancellazione accidentale o perdita fisica della piattaforma.
Il che, oltre a tutelare l’azienda in termini di cybersecurity, la mette al riparo dalle sanzioni previste dal GDPR in caso di inadempienza delle misure atte a prevenire vulnerabilità e data breach. “Nel nostro approccio, non ci limitiamo a illustrare la soluzione in teoria, ma facciamo in modo di mostrarla davanti agli occhi dei clienti, simulando ad esempio un attacco ransomware” dice ancora Comanescu.
Secondo il CEO, infatti, le PMI, pur essendo la dorsale economica dell’Italia e dell’Europa, spesso sono trascurate dai fornitori di tecnologia, che talvolta peccano di mancanza di “evangelizzazione” nello spiegare concretamente sia alle figure degli IT manager sia agli end user, quando non ci sono in azienda competenze informatiche ad hoc, come un prodotto possa migliorare la gestione dei loro processi.
“La nostra indagine, svolta insieme a Focus Management, ha fatto emergere un profilo dell’IT manager che da una parte tende ad avere una posizione conservatrice, focalizzandosi sul contenimento dei costi oppure sulla scelta di noti brand per non rischiare, dall’altra, ed è la percentuale maggiore del campione, è pronto a provare nuovi brand, a patto che diano valore in più. Noi ci collochiamo in quest’ultima segmento. E per questo abbiamo bisogno di mostrare in cosa consista il nostro valore aggiunto”.
Gli investimenti in R&S che fanno la differenza
Il piccolo data center “in a box” di Syneto va in questa direzione ed è frutto delle ricerche condotte dalla società nei suoi laboratori belgi. Se la collaborazione con Lago ha avuto lo scopo di rimarcare l’estetica di un oggetto chiamato a custodire i dati aziendali senza la preoccupazione di doverlo nascondere alla vista, sono stati gli ingegneri dell’area R&S dell’azienda ad aver creato lo strumento con determinate caratteristiche, prestazioni e funzionalità.
E, soprattutto, con la possibilità di diventare una soluzione entry-level e “chiavi in mano” a portata di tutte quelle realtà che gestiscono un numero limitato di macchine virtuali e non hanno né una sala server né un budget di spesa paragonabile a quello delle grandi imprese.
Si tratta di un ulteriore elemento che, a detta del CEO, distingue Syneto dagli altri competitor. “In Europa – conclude infatti Comanescu -, oggi scontiamo un’eccessiva finanziarizzazione nell’offerta di soluzioni digitali, che spesso penalizza le attività di ricerca e sviluppo dei vendor. La ricerca, per sua natura, può fallire, ma è necessaria per arrivare a soluzioni innovative. Nel nostro caso, siamo un’azienda che investe in sviluppo, tecnologia e marketing proprio perché desideriamo che i nostri prodotti siano scelti per la loro qualità. E questo ci premia e ci continua a dare le risorse per continuare”.
Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Focus Management