I servizi di cloud storage sono diventati estremamente popolari in quanto consentono di conservare in sicurezza backup e dati sia ad uso personale che lavorativo, ma esiste un’alternativa altrettanto valida per unire capienza e versatilità d’uso: stiamo parlando dei poco conosciuti hard disk Wi-Fi, periferiche che possono essere condivise fra numerosi dispositivi, come ad esempio PC, smartphone o tablet.
Notoriamente, poi, esistono alcune tipologie di operazioni che necessitano di spostare consistenti moli di dati, rendendo quindi poco agevole le soluzioni online, come ad esempio backup di database di grandi dimensioni oppure intere librerie multimediali.
Va inoltre messo in luce che tutt’ora molte zone del nostro Paese non sono coperte da una connessione internet degna di questo nome, il che rende l’utilizzo delle soluzioni cloud assolutamente improponibili.
Infine, un ulteriore elemento da tenere in considerazione a favore degli hard disk Wi-Fi riguarda l’importantissimo aspetto legato alla privacy e alla sicurezza, in quanto molti utenti sono restii nel caricare informazioni sensibili all’interno di storage non locali, nonostante gli operatori del settore adottino delle politiche assolutamente imponenti riguardo questi aspetti.
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Hard disk Wi-Fi: cosa sono
Gli hard disk Wi-Fi sono drive portatili nei quali vengono inclusi un modulo di comunicazione Wi-Fi e una batteria interna. Sono molto comodi, soprattutto se usati in abbinamento con i dispositivi mobili, in quanto permettono di visualizzare in streaming i contenuti multimediali, il tutto sfruttando la caratteristica di mobilità grazie alla batteria interna che solitamente fornisce dalle 6 alle 8 ore di funzionamento autonomo.
Inoltre, molti modelli integrano anche uno slot per l’inserimento di schede di memoria SD, molto utile per effettuare l’operazione di backup automatico dei contenuti salvati all’interno di quest’ultima.
È facile intuire, quindi, come gli hard disk wireless siano uno strumento molto comodo per lo storage e la condivisione dei file in locale, in particolar modo utile per ampliare la memoria, spesso limitata, dei dispositivi come tablet e smartphone.
Recupero dati da hard disk danneggiati: camera bianca e tecniche utilizzate
Uno strumento usato per occultare dati
Come per qualsiasi strumento inventato dal genio umano, però, anche gli hard disk wireless possono essere sfruttati da malintenzionati di ogni sorta per scopi malevoli: in questo caso specifico, data la natura e le funzionalità dello strumento, sono particolarmente utili per nascondere dati “importanti” che non possono restare salvati all’interno dei PC, smartphone o server facilmente individuabili in caso di perquisizione e sequestro da parte delle forze dell’ordine.
Durante le importantissime fasi di ispezione dei locali e la contestuale individuazione dei dispositivi informatici, bisogna stare molto attenti rispetto a supporti che possono essere camuffati o nascosti, perché molto spesso contengono le informazioni di maggiore interesse.
In particolare, gli hard disk Wi-Fi possono essere posti all’interno di controsoffitti, vani, intercapedini, botole, condutture dell’aria o mobili con doppifondi, al fine di celarli alla vista e di conseguenza rendere inaccessibili i dati salvati.
Se la polizia giudiziaria e i consulenti tecnici non pongono la necessaria attenzione alle varie fonti dati, ad esempio effettuando una scansione preliminare delle reti, individuare questi strumenti potrebbe essere molto complicato.
Tecniche investigative per scovare hard disk Wi-Fi
In caso di forte sospetto da parte delle forze dell’ordine della presenza di dati nascosti utilizzando queste metodologie, la squadra inviata sull’obiettivo dovrà munirsi di attrezzature specifiche e appositi tecnici in grado di individuare supporti celati alla vista, nel nostro caso specifico di hard disk Wi-Fi.
Di seguito viene proposta la lista delle attrezzature di cui è necessario munirsi:
- analizzatore di spettro A/V: strumento che analizza lo spettro del segnale in ingresso in funzione della sua frequenza;
- scanner detector di segnali analogici e digitali multi-frequenza: strumenti capaci di rilevare la trasmissione e l’origine di onde radio generate a diverse gamme di frequenza;
- rilevatore di metalli, tubi e cavi elettrici: strumenti in grado di rilevare qualsiasi presenza di circuiti elettrici nell’area da controllare, oltre a metalli e tubi;
- termocamera ad infrarossi: strumento in grado di percepire anche la minima variazione di temperatura, al fine di individuare fonti di calore e quindi anche alimentatori e hard disk.
In primis, al fine di rendere l’obiettivo più semplice da scansionare, è necessario seguire alcune semplici regole:
- spegnere tutte le fonti di disturbo che potrebbero rendere la ricerca più difficoltosa. Il riscaldamento va subito disattivato, comprese le altre fonti di calore come stufe, ad esempio;
- spegnere tutti i dispositivi elettronici noti, come ad esempio Pc, smartphone, router, dispositivi bluetooth, al fine di eliminare le varie fonti di disturbo;
- mediante i vari scanner in dotazione iniziare la ricerca di segnali anomali, onde radio ed altri indizi di trasmissioni sospette;
- utilizzando la termocamera ad infrarossi scandagliare nel dettaglio tutte le stanze, cercando di rimuovere più possibile gli ostacoli, come ad esempio quadri, tappeti e mobili, ponendo particolare attenzione alla scansione di muri, controsoffitti e qualsiasi altro luogo in cui è possibile ricavare una soluzione per posizionare un supporto hard disk collegato alla corrente;
- una volta individuata la fonte di calore e le onde generate dal supporto, mediante lo strumento apposito è bene rilevare nella zona in cui è posizionato il supporto la presenza di canaline e cavi elettrici, al fine di accedere all’hard disk evitando pericoli di ogni sorta durante le operazioni di recupero, in quanto potrebbe essere necessario sfondare muri, tagliare parti in legno e via dicendo.
Infine, come per ogni altro dispositivo sequestrato, va eseguita la copia forense dei contenuti salvati in memoria, proteggendo in scrittura l’evidenza mediante write-blocker o duplicatori forensi, gestendo l’hard disk wireless come fosse un normalissimo supporto di memoria convenzionale.
Le due facce degli hard disk Wi-Fi
Concludendo, nonostante gli hard disk wireless offrano al comune cittadino una valida alternativa rispetto a soluzioni tradizionali più conosciute, possono essere sfruttati da persone malintenzionate per poter occultare dati da tenere nascosti senza però rinunciare alla comodità di connessione e accesso.