LA GUIDA PRATICA

Formazione in cyber security: le buone prassi per sviluppare cultura della sicurezza

Adottando un programma di formazione in cyber security è possibile creare consapevolezza dei rischi informatici e la necessaria proattività per reagire correttamente di fronte a un incidente di sicurezza. Ecco le buone pratiche per trasmettere correttamente i contenuti formativi

Pubblicato il 31 Mag 2023

Martina Emanueli

Head of Swascan's Cyber Academy

Formazione in cyber security

La security awareness è diventata uno degli investimenti più importanti che un’azienda può fare per salvaguardare le proprie infrastrutture e proteggere il prezioso patrimonio informativo dai sempre più numerosi attacchi informatici: di conseguenza, la formazione in cyber security rappresenta il punto di partenza per aumentare la cultura della sicurezza informatica e migliorare la capacità di prevenire gli incidenti e le conseguenze, economiche e reputazionali, di una violazione di dati.

Infatti, un programma di formazione in cyber security efficace affronta e prova a dare una soluzione agli errori di sicurezza che i dipendenti potrebbero commettere quando utilizzano la posta elettronica, il web e il mondo fisico, come ad esempio lo smaltimento improprio dei documenti.

Inoltre, i programmi di formazione in cyber security aiutano le persone a comprendere il ruolo che svolgono nel contrastare le violazioni della sicurezza informatica aziendale, la corretta cyber hygiene, i rischi per la sicurezza associati alle loro azioni e a identificare gli attacchi informatici a cui sono potenzialmente esposti.

La formazione alla cyber security è un investimento che ritorna

Perché fare formazione in cyber security

Una solida ed efficace formazione in cyber security rappresenta, dunque, il primo strumento di difesa per qualunque azienda in quanto consente di creare tra i propri dipendenti e gli stakeholder di terze parti, come appaltatori e partner commerciali, quella consapevolezza dei rischi e delle minacce informatiche necessaria per trasformare il fattore umano da anello debole della catena di sicurezza in punto di forza del proprio perimetro difensivo.

Vero è, infatti, che gli attacchi informatici hanno raggiunto un livello di sofisticatezza tale da indurre in “errore” anche gli utenti più esperti e attenti: dunque, è fondamentale formare il proprio personale sui rischi che si corrono usando un dispositivo con accesso alla rete interna.

E, soprattutto, metterlo nelle condizioni di riconoscere e gestire le differenti tipologie di attacchi che potrebbero essere indirizzati alla sicurezza IT aziendale, ma anche e soprattutto delle loro eventuali conseguenze. Il più delle volte, infatti, gli utenti non considerano la reale gravità dell’impatto che può avere un attacco portato a termine a causa di una semplice azione di cui essi stessi sono responsabili e le cui conseguenze possono essere anche molto pesanti.

Senza dire che, generalmente, soprattutto nel caso di attacchi altamente mirati, un’azienda si accorge che i propri sistemi sono stati violati anche dopo mesi durante i quali gli “strani” problemi di funzionamento della propria infrastruttura si ripercuotono direttamente sul business arrivando a paralizzare finanziariamente l’organizzazione e danneggiando in modo significativo la reputazione del suo marchio.

Dunque, i fattori che solitamente spingono le aziende a investire nella formazione in cyber security per i propri dipendenti sono sostanzialmente tre:

  1. Ingenti perdite economiche causate dagli attacchi informatici, dovuti ai costi da sostenere per la gestione dell’emergenza e quelli derivanti dalla perdita di proprietà intellettuali e dati sensibili. A questi vanno poi aggiunti i costi indiretti dovuti ai danni legati alla credibilità e all’immagine del brand, meno quantificabili rispetto ai danni materiali ma altrettanto “pesanti” per le aziende.
  2. Risorse temporali: gestire e risolvere un problema legato a un attacco cyber richiede, per l’azienda, un grande dispendio di tempo e un notevole impiego di risorse umane e tecniche. Il più delle volte, infatti, le conseguenze di un attacco informatico sono l’arresto della produzione e delle attività lavorative. Senza dimenticare che, per bonificare un sistema e riportarlo a un efficace livello di sicurezza, è importante investire in un team di sicurezza dotato delle necessarie competenze per intervenire nel modo giusto e bloccare tempestivamente la falla di sicurezza sul perimetro cyber aziendale.
  3. Costi e spese legali: il più delle volte, gli attacchi informatici sono mirati al furto di informazioni sensibili, brevetti e tecnologie, oltre ovviamente al patrimonio informativo. Senza dire che in alcuni casi un cyber attacco comporta anche la violazione di dati personali e, dunque, della privacy per i soggetti interessati. In tutti i casi, occorre intervenire tempestivamente con tutti i mezzi disponibili, anche sul piano legale.

Alla luce di ciò, è sempre più alto il numero di aziende che guardano alla formazione in cyber sicurezza come a un investimento il cui ritorno è garantito. Un ROI (Return of Investment) che, oltre all’aspetto economico, è quantificabile anche in termini di conformità normativa (ad esempio al GDPR o alla Direttiva NIS 2), di prevenzione dei possibili attacchi informatici e, infine, in termini di valore intrinseco del danno evitato grazie alla prontezza e proattività dei dipendenti tutti di fronte alle possibili minacce.

I pilastri della formazione in cyber security

È utile precisare, comunque, che l’obiettivo primario di una corretta formazione in cyber security non è quello di trasformare tutti in esperti informatici quanto piuttosto avere persone consapevoli dei rischi cyber e capaci di prevenire e mitigare anche gli incidenti più gravi perché in grado di adottare i comportamenti più idonei.

La formazione in cyber security è dunque un processo formale per istruire il proprio personale su come proteggere i sistemi informatici dell’organizzazione, insieme ai dati, alle persone e ad altri asset da minacce o criminal hacker.

Far comprendere la criticità di proteggere l’azienda

Ecco che il primo pilastro per l’elaborazione di un buon programma di formazione sulla sicurezza informatica consiste nel fornire alle persone tutte le informazioni utili a sottolineare la criticità della protezione dell’organizzazione e una panoramica delle politiche e delle procedure aziendali relative alle modalità di lavoro sicure, iniziando dai contatti a cui rivolgersi qualora venisse scoperta una potenziale minaccia.

Formazione mirata ai dipendenti di tutti i livelli

Il secondo pilastro della formazione in cyber security consiste, invece, nell’adattare il programma in modo da raggiungere i dipendenti di tutti i livelli nelle diverse fasi del loro impiego, compresi il management e le figure dirigenziali.

Una best practice che consente di rendere la sicurezza informatica una priorità assoluta ed evitare che qualsiasi dipendente, sia esso neoassunto o già in servizio da decenni, metta in pericolo l’azienda.

È importante sottolineare che un’efficace formazione in cyber security deve necessariamente concentrarsi sul coinvolgimento della forza lavoro e non deve essere erogata in sessioni una tantum che sommergono gli utenti di informazioni che vengono facilmente dimenticate.

Una formazione persistente e in piccole dosi

Affinché la formazione sia davvero efficace è necessario che sia persistente ed erogata regolarmente in piccole dosi, anche per adattarsi agli impegni dei dipendenti.

E, magari, usando un pizzico di umorismo molto più utile a trasmettere i concetti importanti in maniera molto più efficace rispetto a un nozionismo noioso e basato sulla paura.

Una cyber academy per le aziende

Ovviamente, la formazione ai propri dipendenti deve essere adattata alla tipologia di azienda e alle sue peculiarità sotto il profilo organizzativo.

Gli obiettivi

Di fatto, non esiste un pacchetto “pronto all’uso” utile a fare formazione in cyber security. Per costruire una efficace consapevolezza dei rischi e delle minacce informatiche a cui si è esposti è importante adattare le sessioni formative alla singola realtà aziendale e ai differenti processi produttivi.

Anche l’erogazione delle sessioni formative devono seguire differenti canali proprio per non inficiare sui processi produttivi ed essere, anzi, con questi ultimi perfettamente integrati e coerenti.

Di volta in volta, quindi, si possono scegliere soluzioni di didattica in presenza a cura di formatori interni o esterni all’azienda. In alternativa, si possono preferire programmi di e-learning che possono essere adattati e sviluppati in base al livello generale di preparazione del personale. Oppure, adottare tecniche di gamification che consentono di raggiungere elevati livelli di coinvolgimento dei partecipanti ai corsi di formazione in cyber security.

Infine, un utile supporto alla formazione in cyber security, che sia in aula o in e-learning, consiste nel realizzare materiale informativo specifico che può essere distribuito al personale mediante newsletter periodiche o direttamente sulla Intranet aziendale.

dilaxia_ig_compliance

I contenuti

L’efficacia di un programma di formazione in cyber security si misura anche in funzione dei contenuti proposti ai discenti, tenendo conto che, come dicevamo prima, l’obiettivo non è quello di trasformare i dipendenti in esperti in sicurezza informatica.

Dunque, una sessione formativa deve innanzitutto partire dalle basi della cyber security per consentire alle persone di riconoscere gli attacchi cyber più comuni e mettere in sicurezza i dispositivi aziendali e personali (sempre più usati anche per scopi lavorativi grazie alle policy di tipo BYOD, Bring Your Own Device, tipiche dello smart working) e le credenziali di accesso alle applicazioni e ai sistemi produttivi, oltre che le sempre più preziose informazioni personali.

Creata una solida consapevolezza dell’importanza di difendere sé stessi e la propria azienda dalle numerose minacce informatiche, è utile ampliare il programma di formazione in cyber security con tematiche complesse che vanno dalla tecniche di prevenzione degli attacchi informativi a quelle di risposta a questi stessi attacchi.

Conclusioni

Per rimarcare l’importanza della formazione in cyber security può essere utile citare un passaggio del libro “L’arte dell’inganno” di Kevin Mitnick in cui il famoso hacker fa notare come la famosa affermazione secondo cui il solo computer sicuro è quello spento sia arguta, ma inesatta: infatti, ci sarà sempre chi, con un pretesto, riuscirà a convincere la vittima designata ad andare in ufficio per accenderlo e consentire l’accesso a preziose informazioni riservate.

Ricordiamo che tutti i dati, di qualsiasi genere essi siano, devono essere considerati primi bersagli di un attacco e in quanto tali protetti come informazioni delicate e sensibili.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati