Videosorveglianza è un termine desueto e oggi ben poco rappresentativo di ciò che si può fare con il video sia nel campo della sicurezza sia in molti altri. Lo sviluppo digitale dei sistemi e la capacità di elaborare i flussi video per comprendere e analizzare la realtà offrono potenzialità applicative innovative per integrare le capacità dei sistemi di sicurezza con analisi ambientali, situational awareness o ottimizzare i processi produttivi.
L’elaborazione analitica dei dati video unitamente alle altre informazioni che circolano nei moderni contesti digitali promettono sviluppi importanti per il prossimo futuro. Ne parliamo con Andrea Monteleone, National Sales Manager Italia di Axis Communications.
Videosorveglianza e controllo dei dipendenti: gli accorgimenti pratici per la compliance al GDPR
Indice degli argomenti
Ripensare la videosorveglianza come fonte d’informazioni digitali
La convergenza fisico-logica non è una novità nella videosorveglianza, già oggi avvantaggiata dalla trasversalità d’impiego delle tecnologie digitali. Il video non è più generato per essere visto da occhi umani, bensì per riconoscere eventi, ottenere dati utili a comprendere la realtà, comportamenti, situazioni di rischio, per proteggere o aiutare a ottimizzare le attività più diverse tramite software dedicati.
Le telecamere possono sfruttare le reti digitali per il trasporto del video anche se i flussi hanno dimensioni importanti quando entra in gioco l’alta risoluzione.
Per questo ha oggi grande importanza l’impiego di tecnologie on the edge e centralizzate (in cloud) capaci di estrarre dai flussi video i contenuti realmente significativi per le applicazioni.
L’elaborazione tramite analitiche delle immagini ha come risultato la generazione di metadati, ovvero di insiemi d’informazioni temporali, di contenuti statici e dinamici che spiegano cosa succede. “È come individuare gli attacchi di cybersecurity nella mole di segnalazioni prodotte dai sistemi di rete – spiega Monteleone -. L’elaborazione dei dati video con tecniche analitiche avanzate e di Machine Learning / Artificial Intelligence permette di sapere cosa accade o cosa potrebbe accadere”.
Un aspetto importante è costituito dalla possibilità d’impiegare le tecnologie d’analisi video in modo integrato con altre fonti digitali per ottenere ulteriore valore dalle infrastrutture video magari già esistenti ma utilizzati per altro.
I vantaggi di usare la rete e il cloud per le applicazioni video
Nel campo della video security è finita l’era dei servizi chiusi autogestiti ed entrano in gioco le reti e il cloud. Le aziende hanno un numero sempre crescente di asset fissi e mobili connessi in rete, uffici periferici, persone e necessitano di reti sempre più resilienti e con connessioni cablate, wireless e 5G per l’interscambio dei dati.
Allo stesso modo si affidano ai servizi in cloud per il supporto applicativo, l’elaborazione, lo stoccaggio e le capacità analitiche.
Con il cloud sono offerte on-demand e a basso costo capacità elaborative, analitiche e di AI che ben poche aziende potrebbero permettersi, sia sul piano tecnico sia gestionale. Al punto che il cloud è oggi usato anche da realtà bancarie e pubblica amministrazione, anche grazie al miglioramento dei Service Level Agreement (SLA) e alle garanzie sulla collocazione territoriale dei dati.
“Non sorprende che il cloud possa essere una risorsa per lo sviluppo delle più sofisticate applicazioni video – spiega Monteleone -, benché in molte realtà sussistano riserve a impiegarlo in questo campo”. Riserve immotivate e dannose, “per esempio, per sfruttare informazioni da fonti distribuite – continua Monteleone – allo stesso modo di quelle generate in gran mole dai dispositivi IoT. Sfruttando le tecnologie d’analisi big-data del cloud per analizzare video assieme ad altri dati, per esempio di produzione e di vendita, diventa possibile ottenere nuovi insight per migliorare i processi aziendali o adattare la produzione alla domanda del mercato”.
Il cloud è importante perché rende accessibili, anche alle PMI, le applicazioni avanzate nel campo video così come in molti altri contesti.
La sicurezza dei dati e il rispetto normativo nell’uso del video
Il video digitale in rete è gestito con le stesse modalità d’ogni altro dato aziendale. “E’ un retaggio culturale considerare il video in modo differente – afferma Monteleone -. Al pari degli altri dati condividono i rischi derivanti dall’ampliamento del tradizionale perimetro LAN, errori o azioni malevoli che portano all’interno malware. Allo stesso modo beneficiano dei sistemi di sicurezza e, nell’ambito geografico, dell’impiego delle VPN correttamente configurate”.
Il rispetto della privacy delle persone resta ancora oggi uno degli ostacoli all’impiego del video. “Un ostacolo psicologico – precisa Monteleone -. Le leggi regolamentano in modo chiaro sia la videosorveglianza sia la tutela dei dati digitali (pensiamo a GDPR, ndr) e ci sono tutti gli strumenti tecnologici per rispettarle”.
Nell’ambito aziendale, la normativa vigente vieta di controllare l’attività dei dipendenti, ma altre norme impongono di monitorare le condizioni di lavoro e la salute degli operatori. Il video può rilevare se ci sono persone cadute a terra o presenti in luoghi pericolosi per lanciare allarmi o prevenire gli incidenti senza violare la legge.
“Le persone vengono analizzate come anonimi poligoni senza che nessuno abbia accesso al video – continua Monteleone –. L’accesso può essere disponibile in modo controllato, per esempio dopo l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria.
Le applicazioni di video analisi nel monitoraggio di fabbrica
Un campo interessante d’impiego del video è l’Industry 4.0. Ad oggi molti sistemi di produzione sono connessi in rete, macchine utensili, sensori, oltre ai dispositivi di controllo video. Sistemi che, tutti insieme, producono grandi moli di dati che non vengono sfruttati. “La sfida è integrare questi dati per comprendere meglio l’ambiente di produzione – spiega Monteleone -. Estrarre dai dati le informazioni che, reimmesse nel flusso di produzione, consentono di ottenere vantaggio competitivo”.
Sono in gioco produttività, qualità e sicurezza. “Si tratta di analizzare i dati video per evidenziare aspetti utili – prosegue Monteleone – in modo analogo a come, nel retail, si identificano i gusti dei clienti o, nei dati di traffico di rete, i rischi sicurezza. Analisi che, nel campo industriale sono poco comuni a causa di un gap di competenze”. Molti problemi complessi potrebbero trovare risposte nei dati che abbiamo già sotto gli occhi.
“Nell’ambiente di un’acciaieria, per esempio, i movimenti delle persone sui piazzali o gli sbuffi di fumo dagli impianti possono risultare significativi per la sicurezza e l’invio delle squadre d’intervento. Le informazioni video, messe a sistema, possono rendere più sicure e resilienti infrastrutture d’ogni tipo in ambiti di telecomunicazione, elettricità, acquedotti, ospedali”.
Alcuni progetti realizzati con la tecnologia di Axis
Alcune tra le applicazioni più avanzate dell’analisi video riguardano i campi della gestione ambientale e delle infrastrutture. “Il video entra in molti progetti finanziati dal PNRR per le smart-road e i trasporti – spiega Monteleone –. Applicazioni per analizzare i flussi delle persone per gestire il traffico, fare manutenzione predittiva, individuare le criticità che causano incidenti. C’è poi il monitoraggio dei ponti e dei pendii scoscesi che minacciano frane e di altri ambiti che richiedono controllo continuo 365 giorni all’anno in tempo reale”.
In occasione del Campionato mondiale di sci alpino 2021 svoltosi a Cortina, la SS51 “Alemagna”, realizzata da Anas grazie al lavoro fatto insieme ad Axis e SITE, è diventata la prima smart road d’Europa.
Nello specifico, le soluzioni di Axis hanno permesso di offrire un servizio capace di monitorare il traffico in qualsiasi condizione con un sistema di analisi efficace di incidenti e anomalie, grazie alla registrazione tempestiva dei metadati.
“L’infrastruttura monitora la strada statale che porta alla città e l’ambiente circostante informando la centrale in caso d’incidenti, ostacoli dispersi sulla carreggiata, oppure se il manto nevoso ha superato la soglia critica che richiede l’intervento degli spazzaneve – precisa Monteleone -. Nel caso delle vetture dotate di centraline connesse in rete, è possibile avere allarmi a bordo e altre informazioni utili per una mobilità intelligente”.
Un’altra applicazione ha riguardato il monitoraggio e la sicurezza stradale nell’area metropolitana di Milano. Il progetto, realizzato dalla collaborazione tra Axis e Safety21, ha visto l’impiego delle tecnologie d’analisi on the edge con telecamere a 360 gradi. “Il sistema, certificato dall’Agid, unisce la capacità di rilevare le violazioni delle regole della circolazione con i reati ambientali e gli incidenti in prossimità delle strisce pedonali – prosegue Monteleone -. I dati ottenuti aiutano i responsabili a prendere più rapidamente le decisioni che servono alla gestione e alla sicurezza del traffico”.
Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Axis Communications