Ogni rivoluzione comporta dei rischi e così è anche per il mondo della Logistica 4.0 in cui le nuove tecnologie comportano serie problematiche anche e soprattutto in ambito cyber security. È dunque importante conoscere i rischi che ci attendono e individuare le soluzioni giuste per garantire la resilienza del business.
In particolare, il futuro della logistica si chiama Digital Twins, modelli digitali, vere e proprie rappresentazioni della realtà, che costituiranno il sistema arterioso della Logistica 4.0 destinata a svolgere un ruolo determinante nel sistema di produzione just in time. Obiettivo: ordini consegnati in tempi sempre più brevi e monitorati in tempo reale. Ovviamente, in un quadro di cambiamenti procedurali documentali.
Una varietà di applicazioni si produrrà lungo l’intera catena del valore. Tutto ciò consentirà una gestione più efficiente delle flotte di container, il monitoraggio delle spedizioni o la progettazione di sistemi logistici, grazie all’impiego di tecnologia sofistica in cui macchine, impianti di logistica e prodotti sono tra loro connessi.
Questa piccola grande rivoluzione non si produrrà nel vuoto: già il manufacturing digitalizzato, che si evolve verso una produzione sempre più on-demand, in grado di soddisfare il binomio della variabilità della domanda e della rapidità della risposta, ha modificato il modo di produrre e distribuire.
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I Digital Twins si presentano
I Digital Twins, dunque – in grado, oltre tutto, di ridurre gli impatti causati dagli imprevisti – saranno protagonisti di un contesto sempre più smart e connesso, vivacizzato dalla robotica, dalle blockchain e dalla realtà aumentata.
DHL Global Forwarding sta sperimentando IoT, posti ad esempio sui singoli container, per essere in grado di conoscere la posizione degli stessi e monitorare i danni o le contaminazioni che potrebbero compromettere carichi futuri e diventare un pericolo per il personale e per altre merci. Tutti questi dati confluiscono in un Digital Twin della rete di container, che utilizza il machine learning per garantire che i container vengano impiegati nel modo più efficiente possibile.
Secondo quanto afferma Mario Zini, CEO di DHL Global Forwarding, “L’impiego dei Digital Twins potrebbe avere un impatto significativo sul miglioramento continuo, sulla progettazione, il funzionamento e l’ottimizzazione dell’infrastruttura logistica: magazzini, centri di distribuzione e strutture cross-docking. L’adozione e l’implementazione dei Digital Twins in ambito logistico sta crescendo esponenzialmente e rappresenta una grande opportunità, per fare un passo in più verso la digitalizzazione e soprattutto l’ottimizzazione e l’efficientamento dei processi”.
Lo scenario del futuro sarà caratterizzato dalla digitalizzazione delle notifiche di consegna, dal tracking delle spedizioni, mentre i conducenti saranno sempre più dotati di terminali con applicazioni su smartphone o terminali portatili che permettono di tracciare la posizione in tempo reale della consegna tramite GPS, utilizzare le firme digitali per la ricezione della merce, aggiornando i sistemi centrali sulla fase in atto ed informando in tempo reale tutte le parti interessate.
Una nuova prospettiva influenzerà anche i magazzini. Avremo magazzini intelligenti che, grazie alla digitalizzazione, saranno in grado di verificare la disponibilità di prodotti; processi automatizzati di carico che aggregheranno le informazioni delle giacenze con quella delle merci in transito, localizzando lo stato di una spedizione e consolidando il processo dell’ultimo chilometro per la consegna: veri e propri magazzini mobili.
Grazie all’AI e al machine learning, il flusso dei dati verrà analizzato e miglioreranno il controllo e l’indirizzamento degli ordini, permettendo ai vari operatori di Logistica 4.0 – aggregando meglio i prodotti sulla base di previsioni sempre più sofisticate e precise – di ridurre i tempi di consegna.
Sarà, così, possibile identificare quali percorsi scegliere e a quale attore della logistica 4.0 affidare la spedizione. Inoltre, l’analisi rapida, basata su dati certi, permetterà di soddisfare le esigenze del cliente con puntualità e a costi più competitivi.
Effetti collaterali virtuosi che si tradurranno in approccio sempre più orientato alla decentralizzazione della gestione e trasporto delle merci e una logistica 4.0 sempre più “liquida”, in grado di ridurre le barriere geografiche tra i vari centri di stoccaggio, che si convertiranno in moderni spazi digitalizzati, i cosiddetti cloude-storage di componenti fisici.
Logistica 4.0: quali rischi ci attendono
Come dicevamo, ogni rivoluzione comporta dei rischi. Nel nostro caso, per esorcizzarli, sarà necessario attuare:
- una generale diffusione di cultura digitale in azienda;
- un’attenta analisi dello scenario geopolitico (che può essere determinante per la scelta della tratta all’interno dei corridoi della logistica), delle evoluzioni del mercato, delle tensioni commerciali a livello internazionale;
- una presa di coscienza, da parte degli operatori di settore, dell’esigenza di cambiamento senza il quale difficilmente riusciranno a essere competitivi e rimanere sul mercato;
- un nuovo modello organizzativo che tenga in considerazione il profondo processo di digitalizzazione, di connettività interna ed esterna, attraverso strutture informatiche che siano in grado di connettere i nodi strategici per attuare il cambiamento;
- una disponibilità di figure professionali competenti e flessibili, in grado di gestire le tecnologie, software applicativi specifici o strumenti di business intelligence che misurano in tempo reale fasi e processi delle varie attività e analizzano le attività sino a riuscire ad anticipare rischi e criticità;
- una ridefinizione dei processi produttivi ed organizzativi.
Un’altra sfida importante sarà – al fine di ridurre gli errori umani nella gestione dei sistemi informativi utilizzati, nel processo di analisi dei dati e della loro trasformazione in informazioni utili – la riqualificazione del capitale umano, risorsa strategica per un’efficiente e performante Logistica 4.0., per cui sarà necessario:
- reclutare personale con nuovi skill per poter utilizzare al meglio le tecnologie impiegate;
- programmare training-on-the-job per poter far fronte alla continua evoluzione tecnologica, che implica una formazione continua.
Inoltre, per garantire una efficiente ed efficace Logistica 4.0, sarà necessario attuare una precisa analisi dei rischi e delle minacce di tutto il processo di filiera al fine di:
- identificare tutti i processi critici della catena della logistica, sia a livello interno che esterno, e delle interconnessioni con i processi di Industria 4.0 e Supply Chain 4.0;
- attuare un’analisi del flusso delle informazioni/dati lungo tutta la filiera in modo da intraprendere tutte le misure necessarie per la sicurezza logistica ed i protocolli di sicurezza, identificando i potenziali rischi di data security & cyber security e coinvolgendo in questo processo tutte le parti interessate;
- svolgere l’attività di analisi degli impatti (BIA – Business Impact Analysis) economici, normativi, strategici, ambientali e reputazionali derivanti dai rischi/minacce identificati;
- predisporre piani di Risk Management & Business Continuity coinvolgendo le parti interessate (i.e. Risk Manager, Business Continuity Manager, Security Manager, IT & Cyber Security Manager, la funzione legale, finanziaria, fiscale e della comunicazione ecc.);
- garantire l’incorporazione della cultura del rischio, della sicurezza e della continuità operativa all’interno dell’organizzazione, ricordando quanto sia fondamentale il supporto del Top Management ed il coinvolgimento di tutta l’organizzazione nei piani di Risk Management & Business Continuity;
- redigere procedure ed implementare standard di sicurezza interna ed esterna (i.e. fase di carico e scarico, varchi di accesso, perimetro del magazzino, fasi di stoccaggio e fasi di trasporto), effettuare indagini di intelligence sulla condotta del personale, sugli standard di sicurezza fisica adottati sui mezzi di trasporto e degli spazi in cui i beni dell’organizzazione transiteranno o sosteranno durante le fasi del processo di logistica;
- svolgere indagini di mercato e benchmarking per verificare adeguatezza della tecnologia adottata rispetto ad altri operatori di settore e migliorare le procedure di gestione dei rischi, della salvaguardia della sicurezza e della resilienza aziendale.
Logistica 4.0 e cyber security
La sfida più importante per la Logistica 4.0 risiede, come è ben immaginabile, nella gestione della cyber security, considerato che oggi le minacce informatiche colpiscono, sempre più spesso e sempre più pericolosamente, le fasi ed i processi logistici e di approvvigionamento.
Ne consegue che le aziende devono essere in grado di garantire la continuità operativa, adottando tutte le contromisure per bloccare ogni cyber attack ai fattori produttivi, allo stoccaggio ed al trasporto inclusi.
Il minimo malfunzionamento di una componente del sistema informativo dovuto ad un cyber attack può comportare serie conseguenze in termini di costi diretti, perdita di clienti e danni di immagine per la Logistica 4.0 in quanto la catena logistica deve rendere conto del proprio snodarsi a più attori lungo la filiera (i.e. azienda, fornitori, spedizionieri, trasportatori, clienti e clienti dei clienti ecc.).
L’Italia di fronte alla Logistica 4.0
Senz’altro la situazione geopolitico attuale, l’incertezza ancora sulla conclusione della Brexit, la guerra dei dazi in atto, impatteranno su tutta la catena dell’Industria 4.0, sul processo di Supply Chain 4.0 e Logistica 4.0 e renderanno necessaria una ridefinizione dei corridoi logistici mondiali e comporteranno, oltre alla necessità di potenziamento delle soluzioni tecnologiche impiegate, un aumento dei costi specifici.
Il settore logistico è in continua crescita e vede l’Italia svolgere un ruolo strategico in questo settore; ne sono testimonianza i continui investimenti da parte di operatori stranieri (i.e. Amazon, Alibaba, Zalando, ecc) in termini di hub di smistamento dovuti all’importanza ed alla centralità del nostro Paese rispetto ai traffici nel Mediterraneo.
Il nostro Paese dovrà essere in grado di promuovere una maggiore mobilità sia all’interno che all’esterno dei nostri confini.
Grazie al contributo della digitalizzazione delle infrastrutture si ipotizza di trasferire entro il 2030 il 25-30% del traffico merci su ferro per arrivare al 50% entro il 2050. Tutto questo sarà possibile solo attraverso una gestione ottimale del cosiddetto “ultimo miglio”, i.e. il collegamento con porti e aeroporti.
Non va, in questo scenario, dimenticata la necessità di garantire l’efficiente operatività della strutture strategiche del Nord-Est (i.e. Brennero, il collegamento con l’Europa centrale e la Via della Seta); il porto di Trieste, da rilanciare; la TAV, da realizzare, senza altre esitazioni, per vivacizzare il crocevia secolare dello sviluppo europeo; il Porto di Genova da potenziare, con annessa infrastruttura ferroviaria dei Giovi (i.e. il Terzo Valico), imprescindibile per svolgere un ruolo fattivo di ricezione dei traffici del profondo Est con origine/destino il Nord Europa.
Occorreranno, inoltre, investimenti portuali importanti nel Sud Italia (per intercettare i traffici del potenziamento del canale Suez e quelli di provenienza via mare dall’Est del mondo).
Tutto questo sarà realizzabile attraverso una maggiore attenzione nell’attività di Risk Management & Business Continuity, attuando misure di tutela sempre maggiori per garantire una Logistica 4.0 ed un Industry 4.0 efficienti, flessibili e resilienti in un mercato in continua evoluzione ed in crescita.