La rivoluzione dell’Internet of Things e degli smart objects sta profondamente impattando sugli utilizzi in ambito aziendale e non solo: si diffonde in ambito domestico con l’avvento della Smart home, nel mondo automotive con la Smart Car, arrivando alle Smart Factory e Smart City. Proprio l’ambito industriale è uno dei contesti in cui le potenzialità dell’IoT appaiono più promettenti, come ci racconta l’articolo IoT, una leva per cambiare il business di Digital4Things permettendo di creare una infrastruttura tecnologica capace di scambiare informazioni in tempo reale tra clienti, fabbriche e fornitori. Un flusso integrato e ottimizzato che consente di modificare progressivamente il modo di lavorare e di produrre ottimizzando i processi e la qualità.
A confermarlo è il mercato dell’IoT in estrema crescita: in Italia nel 2017, secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro di valore complessivo, con un incremento del 32% rispetto al 2016. Una crescita che risulta in linea o superiore a quella degli altri Paesi occidentali e il cui vero motore è costituito dalla componente legata ai servizi abilitati dagli oggetti connessi, che valgono ormai 1,25 miliardi di euro (con un peso pari al 34% del mercato). Proprio questo ultimo valore aiuta a capire quanto l’Internet of Things sia in grado di generare molteplici opportunità per una filiera variegata di attori: basti pensare al fatto che i dati generati dagli smart objects, per essere realmente utili, devono essere inviati, conservati e analizzati, tutto lavoro che difficilmente può essere fatto da un singolo attore o tecnologia.
In questo panorama iper connesso e che genera dati spesso fondamentali si insinua però l’obbligo di trattarli in modo molto più stringente e tutelante rispetto al passato. L’avvento di necessità di controllo più stringenti e della notifica obbligatoria dei data breach rese necessarie dall’avvento del GDPR, come ampiamente trattato nell’articolo GDPR, cosa cambia per la sicurezza informatica di Digital4Trade, aumenteranno con ogni probabilità non solo l’adozione di tecnologie di Intelligenza Artificiale anche in campo di controllo e gestione dei device connessi, ma anche l’efficacia degli indispensabili controlli.
Il problema principale nel monitoraggio degli eventi di sicurezza è sempre stato infatti il tema dell’analisi e correlazione, attività onerosa e svolta in generale da analisti specializzati; un maggiore supporto da parte di tecnologie evolute potrebbe portare ad una maggiore diffusione ed efficacia degli strumenti e l’obbligo di notifica dei data breach consentirà di conoscere la presenza di nuove minacce che possono divenire oggetto di addestramento e miglioramento delle Intelligenze Artificiali.
A cura di Marco Rizzi, Information & Cyber Security Advisor presso P4I – Partners4Innovation e Gaia Rizzato, Trainee Information & Cyber Security presso P4I – Partners4Innovation