TECNOLOGIA E SICUREZZA

Scelta dei servizi in cloud: le lezioni apprese dall’incendio OVH

Dall’incendio del datacenter OVH gli utenti dei servizi in cloud possono trarre lezioni utili per ricordare le cautele da seguire nella fase di stipula del contratto col fornitore in merito a trasparenza e certificazioni, senza dimenticare l’importanza di un efficace piano di backup dati

Pubblicato il 19 Mar 2021

Claudio Telmon

Senior Partner – Information & Cyber Security, P4I – Partners4Innovation – Membro del comitato direttivo di Clusit

Incendio OVH e servizi in cloud

Un momento importante nel processo di gestione degli incidenti è quello delle “lesson learned”, in cui si analizzano le cause e la gestione dell’incidente, e si imparano lezioni utili per migliorare il processo ed evitare che si ripetano incidenti simili. Di lezioni da imparare dall’incidente in OVH sicuramente ce ne sono tante.

Non entro nel merito di quelle che può imparare OVH stessa, commenti al riguardo sarebbero probabilmente almeno imprecisi, date le poche informazioni ancora disponibili. Mi riferisco invece alle lezioni che possono imparare gli utenti di servizi in cloud, ma anche di qualsiasi servizio IT esternalizzato.

Cosa sappiamo sull’incendio del datacenter OVH

Partiamo quindi dalle informazioni disponibili e ragionevolmente certe. L’incendio sarebbe partito da uno o due UPS, e uno di questi sarebbe stato soggetto a manutenzione quella mattina.

L’incendio ha distrutto e danneggiato dei datacenter che oggettivamente, per quanto erano vicini uno all’altro, difficilmente si possono considerare datacenter separati in termini di continuità operativa.

Infine, diversi clienti non disponevano di copie dei dati, neanche sotto forma di backup, al di fuori dei datacenter distrutti o danneggiati, e hanno perso tutto.

Misure di sicurezza fondamentali per un datacenter

Iniziamo dall’incidente, che sembra abbastanza ragionevole collegare alle attività di manutenzione appena effettuate.

Va detto prima di tutto che gli UPS sono una delle cause principali di incidenti nei datacenter. Una semplice ricerca vi confermerà il gran numero di incidenti gravi di questo tipo, come anche vi permetterà di trovare statistiche e classifiche che piazzano gli incidenti agli UPS come prima causa di disservizi.

Non sempre i disservizi si traducono in incendi: spesso gli incidenti agli UPS “si limitano” a spegnere i datacenter. Ma è nella natura stessa degli UPS che alcuni di questi incidenti si possano trasformare in incendi, che sono uno dei rischi più gravi per un datacenter.

Proprio per questo, alcune misure di sicurezza fondamentali per un datacenter sono:

  1. assicurare che gli UPS siano adeguatamente distanziati e separati dai sistemi, in modo che un eventuale incendio non si possa propagare facilmente;
  2. avere un sistema di rilevazione fumi e spegnimento efficace;
  3. avere delle procedure e istruzioni operative dettagliate per le operazioni sugli UPS: se l’incendio è eccezionale, che salti la corrente per una manovra sbagliata non lo è.

Tutto questo può essere utile a chi gestisce un datacenter (o anche solo una sala server) che può cogliere l’occasione per farsi qualche domanda e darsi qualche risposta. Ma se ci spostiamo dal lato del cliente di un servizio in cloud, che sia IaaS, PaaS, SaaS o qualsiasi altra sigla preferiamo, come aiuta? Direi molto poco: il cliente per definizione non ha la capacità di valutare questi aspetti, sono competenze che può avere casomai chi un datacenter lo deve gestire, ma certo non è il caso di una tipica PMI o piccola PA, che però è il cliente tipico di questo tipo di offerta.

Il cloud non è un modo per dimenticarsi dei problemi

La tipica PMI è stata nutrita negli ultimi anni di immagini in cui il cloud sono cieli sereni e nuvolette bianche, dove io metto i miei dati e automagicamente non ho più problemi: niente guasti, niente incidenti, niente disservizi, niente furti di dati, perché “il cloud” sa quello che fa e protegge i dati con le migliori competenze e tecnologie, spostando anche i dati da un posto all’altro per schivare ogni genere di problema, compresi quelli normativi.

Inutile dire che non è così. Per quanto validi possano essere i servizi in cloud come concetto, l’adozione di questa forma di esternalizzazione non esime l’azienda da una serie di attenzioni che, come si vede in questo caso, se trascurate possono avere effetti molto gravi.

Nello stesso tempo, non è il caso di demonizzare il cloud: nella gran parte dei casi, la sicurezza che offre è comunque maggiore di quella che la singola PMI riesce a gestire in proprio.

Si tratta invece di capire da una parte che non è un modo per dimenticarsi dei problemi, dall’altra cosa possa fare nel concreto una PMI per affrontare efficacemente il problema.

Servizi in cloud: l’importanza della trasparenza gestionale

Il primo punto, senza il quale non è possibile entrare più nel merito, è la trasparenza.

I fornitori che hanno una buona gestione degli aspetti di sicurezza fisica, logica e ambientale, come anche una buona gestione della conformità a norme come il GDPR, sono molto trasparenti al riguardo, e pubblicano le informazioni che permettono al potenziale cliente di fare una scelta ponderata.

Non è sostenibile che si tratti di informazioni riservate che esporrebbero l’azienda ad un maggiore rischio.

È facile capire perché, quando si pensa per analogia ad una banca che pubblichi l’informazione che tutti gli accessi alle filiali sono protetti con telecamere a circuito chiuso monitorate 24×7. È chiaro che non ha rivelato nessuna informazione che sia utile a un potenziale rapinatore, che potrebbe verificarla direttamente sui varchi ai quali pensa di accedere, anzi, è un deterrente.

Diverso sarebbe se pubblicasse la mappa delle sue telecamere e delle aree coperte (e quindi, di quelle scoperte).

Allo stesso modo, un fornitore che dichiari ad esempio che i suoi datacenter sono protetti da accessi con badge, rilevatori di fumo e sistemi di spegnimento indicando la tecnologia per questi ultimi, non si espone ad alcun rischio se non di essere preso in castagna qualora, in caso di incidente, quelle affermazioni non fossero veritiere.

Per contro, il cliente può avere la necessità di poter sostenere di fronte ai propri stakeholder la propria scelta del fornitore, specialmente in caso di incidente. Difficilmente potrà dire di aver fatto una scelta oculata perché il fornitore dichiara genericamente che i suoi datacenter “sono quanto di più sicuro si possa trovare sul mercato”.

Le certificazioni dei servizi in cloud

La trasparenza, però, ci lascia comunque con un’informazione che tecnicamente è per forza di cose poco dettagliata, che non sappiamo se sia veritiera e soprattutto che una PMI non sarebbe in grado di valutare. Ecco che ci vengono in aiuto le certificazioni.

Ci sono diverse certificazioni che danno ragionevoli garanzie che gli aspetti che coprono siano stati adeguatamente affrontati nel perimetro coperto dalla certificazione.

Anche qui, i fornitori più seri non si limitano ad affermare di essere certificati, ma pubblicano il certificato, in modo che il cliente possa verificare cosa sia stato effettivamente coperto. Perché anche qui, non è infrequente che un’azienda certifichi uno specifico servizio, magari marginale, affermando poi che “l’azienda è certificata”, suggerendo implicitamente che anche il servizio che stiamo comprando, che è tutt’altra cosa, sia in qualche modo coperto.

La certificazione SCO2

Quali certificazioni sono rilevanti per il contesto dei servizi cloud? La certificazione SOC2 è quella più comunemente utilizzata per i datacenter, compresi quelli a cui si appoggiano i servizi in cloud.

Ma attenzione, normalmente certifica il datacenter, non ad esempio il servizio SaaS che ospita.

La certificazione ISO/IEC 27001

La certificazione ISO/IEC 27001 certifica il processo di gestione della sicurezza, quindi principalmente le modalità con cui il fornitore assicura che la sicurezza ed i processi di gestione siano adeguati a mitigare i rischi.

Anche qui, un punto di attenzione (purtroppo più difficile da verificare) è che spesso i rischi di cui si parla sono quelli per il fornitore, non per il suo cliente. La certificazione comprende anche delle norme collegate: la ISO/IEC 27017 e la 27018 riguardano in particolare i servizi in cloud.

La certificazione CSA Star

E poi abbiamo la certificazione CSA Star, gestita dalla Cloud Security Alliance, che più spesso però assume la forma di un self-assessment.

L’aspetto interessante di questa certificazione è che ad essa è collegato uno strumento molto utile per la gestione del rapporto con un fornitore di servizi in cloud. Si tratta della Cloud Control Matrix, che definisce un insieme di controlli di sicurezza da considerare per un servizio in cloud. Ebbene, che circa la metà dei controlli della CCM coinvolge il cliente.

E qui si arriva al tema più critico. Nel momento in cui prendiamo atto del fatto che il cloud non sia miracoloso, dobbiamo anche prendere atto che dobbiamo non solo scegliere con cura il fornitore, ma anche il servizio e assicurarci di fare quello che è in nostro potere per garantire che tutto vada bene.

È sicuramente molto utile verificare nella CCM su quali controlli sia previsto che il cliente collabori. Inutile dire che i temi della continuità operativa ne fanno parte, perché il livello di protezione che deve offrire il servizio (e che avrà costi maggiori in funzione delle maggiori garanzie offerte) deve essere adeguato alle esigenze del cliente, che è l’unico che può fare questa valutazione.

La buona pratica del backup remoto dei dati

Il fatto di essere in un datacenter esternalizzato non riduce certo la necessità quantomeno di backup remoti dei dati, dove “remoto” vuole dire geograficamente remoto. Qualsiasi buona pratica ci dice che si parla almeno di decine di chilometri, perché i dati possano sopravvivere ad eventi come allagamenti, terremoti, rivolte o quant’altro.

E comunque, al giorno d’oggi, è anche il caso di chiedersi se non sia anche più opportuno, in funzione del servizio che si è esternalizzato, optare per una soluzione che non preveda solo un recupero dai backup, con i tempi che richiede, ma una vera continuità e resilienza del servizio.

Aver comprato un servizio senza backup è una carenza lato cliente davvero difficile da giustificare, a prescindere dalle colpe del fornitore.

Era quindi meglio tenersi i server in casa? Non credo che sia una conclusione scontata, e non credo che la maggior parte delle PMI riesca comunque a proteggere meglio i propri dati rispetto a un cloud provider scelto con attenzione.

Di aziende e organizzazioni, comprese PA, che hanno perso i propri dati tenendoli in casa ce ne sono in abbondanza: basta non fare i backup o non trasferirli in una sede remota, si riesce benissimo anche da soli.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati