Oggi, le imprese di tutti i settori si trovano a dover affrontare pressioni significative per lo sviluppo di nuove applicazioni che consentano loro di evolversi, migliorare la competitività e creare soluzioni in grado di soddisfare le mutevoli richieste dei clienti, il tutto ottimizzando l’utilizzo sia delle risorse che del personale. La necessità di sviluppare applicazioni sempre più complesse si scontra però con una carenza di figure specialistiche e con il sovraccarico degli sviluppatori, oberati dalla gestione di attività a basso valore aggiunto.
La sfida che si pone davanti alle aziende, dunque, riguarda la capacità di liberare i propri sviluppatori da compiti ripetitivi e consentire loro di esprimere al massimo il potenziale creativo per la progettazione ed esecuzione di soluzioni che possono veramente portare risultati al business.
Le applicazioni di oggi si basano su tecnologie come data streaming, data science, machine learning e gestione API, molto complesse da configurare e scalare e per le quali è necessario garantire funzionamento senza soluzione di continuità.
A ciò vanno aggiunte facilità di accesso, semplicità di utilizzo ed esecuzione coerente su tutte le piattaforme hybrid cloud, requisiti fondamentali per un’infrastruttura solida e affidabile, su cui gli sviluppatori possono contare per creare proattivamente applicazioni complesse in grado di scalare e girare quando serve, dove serve.
Le soluzioni open source possono rappresentare un’opzione molto valida, soprattutto in fase di sviluppo e test di un’applicazione. Tuttavia, mentre gli sviluppatori spingono per un ampliamento dell’utilizzo di tecnologie open source, alla cui evoluzione spesso contribuiscono in prima persona, non accennano a decrescere gli ostacoli alla loro adozione, legati principalmente ai timori per l’interruzione delle attività e ai rischi per la produttività.
Le soluzioni platform-as-a-service (PaaS) rappresentano un’opportunità concreta per superare questi ostacoli, a partire dall’offerta di una infrastruttura coerente, in grado di far funzionare le applicazioni velocemente e in modo sicuro e affidabile. Il passo successivo consisterà nell’opportunità di astrarre servizi e dati per creare le applicazioni.
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Il potenziale “creativo” delle soluzioni open source
Secondo una ricerca di IDC, le innovazioni dei software open source hanno contribuito in maniera significativa alla crescita nell’utilizzo del cloud: circa il 65% delle imprese che ha implementato software open source ha già riscontrato o si aspetta di riscontrare una migliore integrazione con altri ambienti open source e un accesso a tecnologie avanzate che consente di velocizzare e migliorare l’innovazione per la propria organizzazione.
Inoltre, il 58% ritiene che in questo modo sarà in grado di aumentare la produttività dei propri sviluppatori e accelerare le fasi di test e prototipizzazione di nuove applicazioni. Infine, il 55% degli intervistati ritiene che affidarsi a software open source sia un modo per attirare e trattenere gli sviluppatori di maggiore talento.
Le applicazioni moderne devono necessariamente poter essere eseguite su un mix eterogeneo di infrastrutture – on premise, cloud privato, cloud pubblico ed edge –che in sostanza costituisce il cloud ibrido. Per gestire questo mix sempre più complesso in maniera efficiente, mantenendo costante la scalabilità, i team di sviluppo e operation devono poter contare su un ambiente di distribuzione coerente.
Per esempio, l’orchestrazione e il pacchetto container Kubernetes sono aspetti importanti nella distribuzione e gestione dei carichi di lavoro che un’azienda supporta oggi in un ambiente hybrid cloud. Il personale dedicato a DevOps e IT in generale, già oberato dalla distribuzione, configurazione ed esecuzione di tecnologie open source come parte delle applicazioni produttive, può osteggiare il loro utilizzo o avere difficoltà nel mantenerne l’affidabilità e la produttività attesa dai clienti e dall’organizzazione stessa.
Il potenziale di innovazione che le piattaforme open source offrono è particolarmente apprezzato dagli sviluppatori: sono loro le figure in prima linea nella creazione attiva di software aperto anche da un punto di vista di supporto commerciale, strumenti di sviluppo e gestione dei dati. Tuttavia, il passaggio all’esecuzione pratica delle applicazioni open source all’interno dei processi produttivi può generare complessità, derivate ad esempio da scarsa scalabilità, flessibilità e tolleranza agli errori.
Consideriamo, ad esempio, lo streaming dei dati, un’area open source che sta diventando sempre più rilevante per rispondere all’aspettativa di esperienze e comunicazioni immediate. Le piattaforme di streaming hanno un valore e un utilizzo elevato per gli ambienti Enterprise: secondo IDC, rappresentano il 42% delle tecnologie di gestione dei dati nell’ambito delle soluzioni DataOps che vengono utilizzate per archiviare i dati nel cloud pubblico, seconde solo ai database transazionali. La richiesta agli sviluppatori è quindi quella di incorporare dati in streaming in tempo reale in un’ampia gamma di applicazioni, in modo affidabile e coerente.
Assicurarsi che le tecnologie open source siano allineate a standard di affidabilità e produttività di livello Enterprise è fondamentale per dare agli sviluppatori il potere di mettere a punto software innovativi che incrociano le esigenze di business, migliorando la competitività sul mercato, la gestione operativa e l’acquisizione di profitto.
Platform-as-a-Service: cinque vantaggi
Le soluzioni platform-as-a-service (PaaS) possono rappresentare uno strumento concreto per superare le perplessità delle imprese relative alle soluzioni open source, fornendo agli sviluppatori notevoli benefici e abilitandoli a contribuire attivamente allo sviluppo di strumenti di vera innovazione.
In particolare, le opportunità che le PaaS offrono possono essere raggruppate in 5 macrocategorie:
- Maggiore coerenza tra ecosistemi tecnologici complessi: per gli sviluppatori che creano applicazioni per ambienti multicloud, astrarre questi ecosistemi consente di ridurre gli attriti e aumentare la disponibilità delle applicazioni in produzione.
- Riduzione delle risorse da dedicare alla gestione dell’infrastruttura: gestire ambienti multicloud e hybrid cloud, comprese le implementazioni edge, è complesso e richiede quindi una piattaforma che astragga tale complessità e porti coerenza ai servizi di applicazioni e dati, consentendo agli sviluppatori di essere più produttivi e alle applicazioni di essere resilienti e tolleranti agli errori. I servizi cloud gestiti consentono di accedere a tecnologie all’avanguardia, come Kafka e Kubernetes, senza dover mantenere la gestione e l’amministrazione locale e riducendo i rischi.
- Minor impiego di risorse per distribuire, configurare ed eseguire applicazioni e dati: soluzioni cloud-native, event-driven e data science, incluse altre tecnologie come Apache Camel, Debezium, Apicurio e Quarkus, notebook ML e librerie ML come JupyterLab, possono essere integrate più semplicemente con il servizio Kafka, la gestione delle API e i modelli di machine learning su più cloud per creare un’architettura completa.
- Connessione tra carichi di lavoro e topic in ambienti hybrid cloud: la coerenza dell’ecosistema si estende anche ai nuovi servizi, consentendo agli sviluppatori di poter contare su monitoraggio, metriche e avvisi uniformi, fornendo un’esperienza utente coerente.
- Abilitare lo streaming di dati in tempo reale: tecnologie come Kafka consentono alle aziende di uscire dal paradigma batch, ma non senza problemi di gestione dei servizi. Sfruttando un servizio cloud gestito per Apache Kafka, si abilitano scalabilità, resilienza e tolleranza agli errori.
Le prospettive future
Le imprese continueranno ad accrescere l’utilizzo di software open source, spinte sia delle esigenze di mercato che dalle community di sviluppatori, che chiederanno una sempre maggiore integrazione con gli ambienti PaaS. L’ingresso di nuove funzionalità deve essere inteso da una prospettiva di costruzione e integrazione di un ecosistema in grado di semplificare la catena di strumenti di sviluppo, tra cui gestione API, streaming dei dati degli eventi e data science.
L’abilità di estrarre le integrazioni e renderle una parte già pronta dell’infrastruttura è un punto di forza delle soluzioni PaaS. Inoltre, il vantaggio economico del cloud e della relativa offerta di servizi cloud gestiti, o as a service, consente alle organizzazioni di ridurre gli investimenti iniziali sia per l’infrastruttura che per il suo funzionamento nel tempo, ottenendo comunque i benefici degli SLA.
Con uno scenario di mercato che si muove sempre più velocemente, le soluzioni di streaming dei dati consentono alle applicazioni e agli strumenti di analisi, compresi intelligenza artificiale e machine learning, di operare in tempo reale e non di subire passivamente le conseguenze dei cambiamenti, adattandosi in corsa.
Un’azienda che si affida a soluzioni open source fornite tramite PaaS acquisisce già in partenza anche la scalabilità, resilienza e tolleranza agli errori necessaria a consentire che gli sviluppatori non debbano più preoccuparsi della gestione dei rischi per l’infrastruttura, dedicandosi piuttosto alla creazione di applicazioni a valore aggiunto.