I progressi nelle infrastrutture cloud, gli ambienti ibridi e la minaccia incombente del quantum computing hanno cambiato radicalmente il ruolo della machine identity security, la sicurezza dell’identità macchina, che oggi è fondamentale per una solida strategia di sicurezza aziendale.
Concentrandosi su gestione centralizzata, automazione, cripto-agilità e preparazione al quantum computing, è possibile disegnare una strategia attuabile volta a proteggere le identità macchina e mitigare i rischi.
Ecco come prepararsi.
Indice degli argomenti
Sicurezza dell’identità macchina: porre le basi per il futuro
Dotarsi di fondamenta robuste è essenziale per la strategia di machine identity. Ecco come iniziare:
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- Gestione centralizzata: gestire i certificati su diversi sistemi senza una visione unificata crea lacune e inefficienze. Una piattaforma centralizzata, come TLS Protect, semplifica il monitoraggio, il rinnovo e la gestione delle identità macchina. La visibilità in tempo reale di tutti i certificati riduce i tempi di risoluzione dei problemi e contribuisce a garantire conformità.
- Allineamento di inventario e criteri: la costruzione di una strategia inizia con la conoscenza di ciò che si gestisce. Un inventario di tutti i certificati TLS dell’azienda consente un migliore allineamento agli standard organizzativi, come i protocolli di scadenza dei certificati TLS, e la prevenzione di certificati wildcard o self-signed non conformi.
- Identificazione proattiva dei rischi: eseguire esercitazioni per simulare potenziali interruzioni, come certificati scaduti o compromissione delle chiavi, aiuta a identificare i rischi e a definire le strategie di mitigazione valutando, ad esempio, cosa potrebbe accadere se un certificato critico utilizzato in un ambiente di produzione smettesse di funzionare. Avere risposte dettagliate in anticipo reduce i tempi di inattività e le interruzioni operative nel caso in cui si verificassero questi incidenti.
Sfruttare l’automazione per scalabilità e sicurezza
I processi manuali di gestione dei certificati sono del tutto insostenibili, soprattutto se un’azienda continua a crescere. In questi contesti l’automazione aggiunge la necessaria efficienza, rafforzando la sicurezza.
- Automatizzare il ciclo di vita dei certificati: l’aumento dei certificati effimeri per container e risorse cloud ha reso l’automazione una necessità critica, non un lusso. Automatizzarne rinnovo, revoca e provisioning riduce al minimo gli errori umani e garantisce compliance.
- Monitoraggio in tempo reale e rilevamento delle anomalie: sfruttare gli strumenti di monitoraggio continuo per controllare lo stato dei certificati all’interno dell’infrastruttura. Cercare le anomalie, come installazioni non autorizzate o certificati scaduti, che possono indicare vulnerabilità. Il rilevamento precoce consente di rimediare rapidamente, evitando che piccoli problemi si trasformino in gravi eventi di sicurezza.
- Abilitare il self-service per i team: la scalabilità non è solo legata alla tecnologia, ma anche al potenziamento dei team. Fornire alle risorse di sviluppo e operations strumenti per le richieste e distribuzioni automatiche dei certificati. Un approccio self-service elimina i colli di bottiglia e velocizza l’esecuzione dei progetti, mantenendo un controllo centralizzato.
Diventare cripto-agili
La cripto-agilità è la capacità di adattarsi rapidamente a nuovi algoritmi crittografici senza interrompere le operazioni.
Questa flessibilità è fondamentale con l’evoluzione degli standard cifrati, in particolare con l’imminente impatto del quantum computing.
Quali sono i passi da compiere per diventare cripto-agili?
- Formare e ottenere consenso degli stakeholder: la cripto-agilità richiede un impegno dall’alto verso il basso. È importante garantire formazione a tutti i livelli dell’azienda, in particolare a dirigenti e stakeholder, sulla sua importanza. Evidenziare come la cripto-agilità mitighi i rischi derivanti da minacce emergenti, comprese le vulnerabilità quantistiche, aiuterà a ottenere il loro consenso.
- Valutare le risorse crittografiche: condurre un’analisi dettagliata delle chiavi crittografiche della propria azienda, concentrandosi sul loro scopo (ad esempio, firma o crittografia) e sui rischi connessi per rafforzare le chiavi deboli o obsolete.
- Testare metodi quantum-safe: anche i test proof-of-concept (PoC) sono un passo fondamentale ed è opportuno sperimentare algoritmi crittografici post-quantistici insieme ai sistemi esistenti. Ad esempio, i certificati ibridi, che combinano crittografia classica con algoritmi resistenti al quantum computing, sono un ottimo candidato per i primi test.
Prepararsi all’era quantistica
Il quantum computing non è più fantascienza, ma una realtà che si avvicina rapidamente. Sebbene prometta numerosi progressi, i computer quantistici rappresentano una seria minaccia per gli attuali metodi crittografici.
Prepararsi ora aiuterà a essere all’avanguardia quando il momento arriverà.
- Definire e aggiornare le librerie crittografiche: assicurarsi che siano compatibili con gli algoritmi post-quantistici. Il NIST sta lavorando attivamente per finalizzare i set di algoritmi quantum-safe, quindi, è importante assicurarsi che la propria azienda sia aggiornata quando verranno rilasciate nuove linee guida.
- Pianificare una migrazione graduale: l’adozione di certificati quantum-ready rappresenterà un cambiamento significativo per molti. Invece di una revisione massiccia e dirompente, meglio optare per una strategia di migrazione graduale che aggiorni sistematicamente le risorse crittografiche mantenendo la continuità operativa. Iniziare con i sistemi a basso rischio e le applicazioni non critiche prima di procedere all’implementazione su larga scala di sistemi e applicazioni più complessi.
- Aggiornare le policy per restare al passo con la prontezza dei sistemi quantistici: non dimenticare gli aggiornamenti delle policy. La revisione di framework di sicurezza, linee guida e protocolli di addestramento aiuta a mantenere la conformità e a posizionare l’azienda come leader nell’era quantistica. Considerare la possibilità di istituire una task force focalizzata esclusivamente sulla preparazione sui temi relativi alla crittografia per garantire proprietà e responsabilità dedicate per una transizione senza soluzione di continuità.