La crescente digitalizzazione ha reso le aziende sempre più interconnesse, ma anche più vulnerabili. Ogni giorno nuove minacce informatiche mettono a rischio la sicurezza dei dati, l’operatività e, spesso, la stessa sopravvivenza delle imprese.
Nel 2024 in Italia, secondo il rapporto Clusit, si sono verificati addirittura 124 incidenti di gravità elevata, il 7,6% di quelli registrati a livello mondiale, con un focus particolare sul settore manifatturiero che è stato il più colpito (19% del totale) e per una complessiva perdita economica stimata in 58 milioni di euro.
Un attacco informatico può avere conseguenze gravi e difficili da superare: dalla perdita di dati sensibili a interruzioni prolungate dell’operatività, fino al danno reputazionale legato alla diffusione non autorizzata di informazioni riservate.
La sfida della cyber security non riguarda solo i tecnici IT: oggi coinvolge manager, imprenditori e professionisti, chiamati a garantire la protezione del patrimonio digitale della propria organizzazione.
Ma come far fronte a un panorama di minacce così complesso? La risposta risiede in un approccio strutturato e nella capacità di adottare strategie e tecnologie che anticipino, resistano e si adattino agli imprevisti.
Indice degli argomenti
Disaster recovery e business continuity: una strategia contro l’imprevisto
Le interruzioni non pianificate, che si tratti di un guasto tecnico ai sistemi o di eventi disastrosi come terremoti, incendi e alluvioni, possono bloccare la produzione, interrompere i servizi e generare perdite significative.
Disaster recovery e business continuity sono due concetti chiave per affrontare situazioni critiche e mantenere operative le funzioni essenziali dell’azienda:
- Disaster recovery: l’azienda deve essere pronta a reagire in caso di incidenti di questo tipo, predisponendo un opportuno piano operativo di DR e mettendo in campo strumenti tecnici adeguati a garantire la ripartenza, riducendo al minimo i tempi di inattività (RTO, Recovery Time Objective) e limitando il più possibile la perdita di dati (RPO, Recovery Point Objective): non è solo una questione di backup tradizionali, ma anche di soluzioni finalizzate all’obiettivo (es. dispositivi ridondanti collocati in sedi distinte, copie off-site dei dati ecc.).
- Business continuity: tra le opportune soluzioni e tecnologie avanzate appena citate, è fondamentale prevedere la ridondanza in tempo reale dei dati e dei carichi di lavoro. A questo scopo si devono, pertanto, implementare soluzioni di replica sia del dato che dei server e delle applicazioni.
Una strategia efficace in quest’ambito prevede l’implementazione di infrastrutture scalabili, soluzioni cloud e piani d’azione periodicamente testati.
Gestire e anticipare le minacce: la sicurezza IT come approccio olistico
La cyber resilience oggi è più che più che mai necessaria come pilastro al centro della propria strategia IT. Non si tratta solo di prevenire attacchi, ma di sviluppare capacità di risposta rapida e adattiva.
Questa strategia si basa su quattro elementi principali:
Prevenzione attiva
Implementazione di tecniche di difesa ben note (es. segmentazione di rete) e attivazione di sistemi avanzati di monitoraggio continuo (es. SIEM, NDR ecc.), alimentati da intelligenza artificiale, che analizzano il traffico dati per rilevare anomalie e allertare chi svolge il ruolo di SOC (proprio o esterno).
Formazione trasversale
Uno dei veicoli di attacco più diffusi sono le campagne phishing mirate ai dipendenti, che ogni giorno gli attaccanti rendono sempre più credibili per mezzo di nuove tecnologie di social engineering (tramite AI è addirittura possibile eseguire videochiamate e telefonate impersonando dipendenti dell’azienda target).
Fondamentale quindi prevedere un’adeguata formazione del personale, operativo ma anche del management, tramite periodiche simulazioni di attacchi e corsi mirati.
Resistenza e adattamento all’attacco
Firewall di nuova generazione (NGFW), sistemi di prevenzione delle intrusioni (IPS), analisi delle infrastrutture all’interno del perimetro (es. VA – Vulnerability Assessment) ma anche all’esterno (es. EASM – External Attack Surface Management), soluzioni come Endpoint Detection and Response e Extended Detection and Response (EDR e XDR), contribuiscono tutte a fornire una maggiore visibilità delle minacce, consentendo di rilevarle più tempestivamente e di isolarle in modo da mitigare i danni, mentre i dati raccolti vengono utilizzati per rafforzare ulteriormente le difese.
Capacità di ripristino
In caso, comunque, di attacchi (es. ransomware) che riescano a compromettere i sistemi o i dati aziendali, è ormai fondamentale poter ripristinare l’operatività nel più breve tempo possibile e minimizzare la perdita dei dati, facendo leva su tecnologie evolute di immutabilità oggi disponibili sia per i backup sia anche per i dati on line.
Data protection e conformità normativa: il valore dei dati aziendali
Con l’introduzione di normative stringenti come il GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) e la Direttiva NIS2 mirata a elevare gli standard di sicurezza delle aziende e delle istituzioni europee, le aziende sono obbligate a garantire la sicurezza dei dati e la loro corretta gestione, ma anche a mettere in campo investimenti mirati a garantire livelli standard di cyber hygiene per giungere, con una corretta pianificazione, alla postura di sicurezza ideale.
Sono quindi richiesti un approccio basato sul rischio, strumenti adeguati e una governance chiara.
Le best practice per la protezione dei dati
- Gestione delle identità (IAM):predisporre non solo i classici sistemi di accesso (es. Active Directory o Microsoft Entra ID), ma soprattutto una gestione granulare dei permessi, dei sistemi di autenticazione continua mirati a convalidare l’utente durante un’intera sessione e l’autenticazione a due o più fattori (2FA/MFA).
- Crittografia avanzata: proteggere i dati in transito e a riposo per evitare accessi non autorizzati.
- Audit e reportistica: raccogliere i log e monitorare costantemente le operazioni sui dati per garantire la tracciabilità, la conformità alle normative e per individuare possibili anomalie.
Un approccio integrato alla sicurezza digitale
Il miglioramento del proprio livello di cyber security non si ottiene semplicemente acquistando uno o più prodotti, ma attraverso un processo continuo, perché investire in sicurezza informatica significa proteggere il futuro del proprio business.
Per questo Smitech, Business Unit di Sanmarco Informatica, offre un approccio integrato, che unisce tecnologie di ultima generazione, consulenza specializzata e formazione: ogni soluzione è progettata per adattarsi alle specifiche esigenze di ogni azienda, creando un ecosistema digitale sicuro, resiliente e conforme.
Contributo realizzato da Sanmarco Informatica.