La cybersecurity è diventata una priorità strategica per le aziende di ogni settore, spinta dalla crescente complessità degli attacchi informatici e dalla continua evoluzione delle tecnologie digitali. I software di cybersecurity dedicati a proteggere le infrastrutture IT svolgono un ruolo centrale, non solo nel prevenire e mitigare le minacce, ma anche nel garantire la resilienza operativa.
Indice degli argomenti
I software di cybersecurity indispensabili per la sicurezza aziendale
Nel contesto della sicurezza aziendale, i software di cybersecurity si distinguono per la loro capacità di affrontare un panorama di minacce in costante mutamento. Questi strumenti non sono più semplici opzioni, ma pilastri essenziali per garantire la protezione dei dati e la continuità operativa.
Dai firewall di nuova generazione alle soluzioni per la protezione degli endpoint e alla gestione centralizzata degli eventi di sicurezza, ogni tecnologia contribuisce a costruire un ecosistema difensivo integrato. Le aziende moderne devono quindi adottare un approccio olistico, scegliendo software di cybersecurity che combinano automazione, intelligenza artificiale e analisi avanzata per anticipare e mitigare i rischi in modo efficace.
Piattaforme per la protezione degli endpoint
Il panorama della sicurezza degli endpoint è in continua evoluzione, con le piattaforme di protezione degli endpoint che si stanno trasformando da semplici strumenti antivirus a soluzioni complete per la sicurezza dei dispositivi.
Le capacità fondamentali per queste piattaforme includono la prevenzione e la protezione contro le minacce di sicurezza, compresi malware che utilizzano tecniche di attacco fileless, la capacità di rilevare e prevenire le minacce utilizzando l’analisi comportamentale dell’endpoint, nonché la gestione e il reporting dei controlli di sicurezza del sistema operativo.
Nel Magic Quadrant di Gartner per le piattaforme di protezione degli endpoint del 2024, emergono diversi leader di mercato:
- Microsoft, posizionata come Leader, si distingue per la sua significativa quota di mercato EPP e il tasso di considerazione da parte degli acquirenti.
- CrowdStrike, anch’essa Leader, è apprezzata per il forte supporto tecnico, la gestione degli account e i servizi di sicurezza gestiti.
- Sophos spicca per i recenti miglioramenti del prodotto che si concentrano sul servire clienti con risorse limitate con funzionalità di prevenzione
- Trend Micro dimostra una forte comprensione dei concorrenti e della direzione del mercato EPP, con un focus sulla sicurezza completa dello spazio di lavoro.
Firewall di rete
I firewall di rete stanno evolvendo verso un modello ibrido, che combina diverse tipologie di implementazione come appliance fisiche, firewall cloud-native e firewall-as-a-service (FWaaS). Questa tendenza riflette la necessità delle organizzazioni di proteggere reti sempre più distribuite e complesse, che abbracciano ambienti on-premise, multi-cloud e utenti remoti.
Un aspetto chiave è l’emergere dei firewall cloud-nativi, offerti dai principali provider come Amazon Web Services, Microsoft Azure e Google Cloud. Nonostante questa evoluzione, i firewall basati su appliance hardware mantengono una forte rilevanza, specialmente per use case che richiedono alte prestazioni come data center e perimetri aziendali.
Nel panorama competitivo dei firewall di rete, Gartner identifica diversi leader che stanno plasmando il mercato con innovazione e visione strategica:
- Palo Alto Networks emerge come uno dei principali protagonisti, distinguendosi per la sua capacità di offrire soluzioni complete per diversi scenari di implementazione, dalla serie PA di appliance hardware alla piattaforma Prisma Access per FWaaS.
- Fortinet si afferma come leader soprattutto nel segmento delle appliance per uffici distribuiti, grazie alla sua offerta di firewall con funzionalità SD-WAN integrate. L’azienda viene apprezzata per il rapporto prezzo/prestazioni competitivo e per la sua capacità di indirizzare use case diversificati.
- Check Point Software Technologies mantiene una posizione di rilievo, venendo riconosciuta per la sua piattaforma di sicurezza integrata e per la flessibilità delle sue soluzioni, particolarmente apprezzate in ambienti enterprise complessi.
- Cisco spicca per la sua vasta base installata e per l’integrazione dei firewall con il suo portfolio di soluzioni di networking.
SSE – Security Service Edge
Il mercato della Security Service Edge (SSE) è guidato da una crescente domanda di soluzioni di sicurezza cloud che possano proteggere efficacemente gli ambienti di lavoro ibridi e distribuiti.
Un altro fattore chiave è l’implementazione di strategie zero-trust, con SSE che abilita principi come l’autenticazione e l’autorizzazione continua degli accessi alla rete. L’integrazione con tecnologie adiacenti come piattaforme XDR e servizi SD-WAN sta inoltre guidando l’evoluzione del mercato SSE verso piattaforme più complete e integrate.
Infine, la crescente adozione di approcci SASE (Secure Access Service Edge) sta spingendo i vendor SSE ad ampliare le proprie offerte per coprire anche gli aspetti di networking.
Nel Magic Quadrant 2024 di Gartner dedicato ai servizi SSE, emergono chiaramente tre fornitori che stanno plasmando l’evoluzione di questo settore:
- Netskope si posiziona come leader grazie alla sua forte offerta di controlli su tutti i canali di traffico supportati, con particolare forza nella sicurezza dei dati.
- Palo Alto Networks si distingue per la sua solidità finanziaria e continui investimenti nel SSE, con una nuova console unificata (Strata Cloud Manager) che integra la gestione di firewall on-premise e SSE. L’azienda sta inoltre puntando sull’intelligenza artificiale e su forti partnership di settore.
- Zscaler, il più grande dei tre leader per capitalizzazione di mercato, continua a registrare una forte crescita dei ricavi e sta espandendo la sua offerta, ad esempio con l’acquisizione di Canonic Security per le funzionalità SSPM (SaaS Security Posture Management).
SIEM – Security Information and Event Management
I moderni sistemi di Security Information and Event Management (SIEM) si sono evoluti in piattaforme di sicurezza complete con molteplici funzionalità e modelli di implementazione.
I software SIEM devono essere in grado di identificare e investigare eventi di sicurezza di interesse, supportare azioni di risposta manuali e automatizzate, e mantenere e generare report su eventi di sicurezza attuali e storici.
Le capacità opzionali, ma sempre più richieste, includono funzionalità di Threat Intelligence per gestire l’intelligence e fornire informazioni contestuali sulle minacce.
Il Magic Quadrant di Gartner per il SIEM del 2024 offre una panoramica approfondita dei principali attori del mercato e delle loro soluzioni:
- IBM si distingue con il suo QRadar SIEM, che può essere implementato on-premises, in cloud o come SaaS. L’azienda, inoltre, sta investendo nell’incorporazione dell’intelligenza artificiale generativa nella sua Unified Analyst Experience.
- Microsoft emerge come un altro leader con il suo Microsoft Sentinel, offerto esclusivamente come SaaS tramite i servizi cloud di Azure. Microsoft Sentinel si integra nativamente con le più ampie offerte di sicurezza di Microsoft, inclusi protezione endpoint, rete e sicurezza OT.
- Splunk, anch’esso posizionato tra i leader, offre la sua applicazione Enterprise Security sia on-premises, sia SaaS. L’azienda sta introducendo un AI Assistant for Security integrato con Enterprise Security per migliorare le capacità di rilevamento e risposta.
- Exabeam, altro leader del mercato, offre Exabeam Fusion SIEM, implementabile in cloud ibrido o disponibile come SaaS.
Il ruolo emergente del SASE nei software di cybersecurity
Il Secure Access Service Edge (SASE) sta rapidamente emergendo come il nuovo paradigma dominante non solo tra i software di cybersecurity, ma anche per ottimizzare le prestazioni della connettività aziendale, in risposta alle crescenti esigenze di un mondo del lavoro sempre più distribuito e basato sul cloud.
Il SASE integra funzionalità chiave come SD-WAN, Secure Web Gateway (SWG), Cloud Access Security Broker (CASB) e Zero Trust Network Access (ZTNA) in un’unica architettura cloud, offrendo una protezione coerente e scalabile per utenti, dispositivi e applicazioni, indipendentemente dalla loro ubicazione.
L’adozione del SASE sta permettendo alle aziende di superare le limitazioni dei tradizionali perimetri di sicurezza, abilitando un accesso sicuro e performante alle risorse aziendali da qualsiasi luogo e dispositivo. Questo si traduce in una maggiore agilità operativa e in una migliore esperienza utente, fattori critici per il successo delle strategie di digital workplace.
Inoltre, l’approccio unificato del SASE alla sicurezza e alla connettività sta consentendo alle organizzazioni di ridurre significativamente la complessità e i costi associati alla gestione di molteplici soluzioni punto.
Un altro aspetto chiave del ruolo del SASE nella trasformazione digitale è la sua capacità di abilitare l’implementazione di strategie Zero Trust su larga scala. Integrando nativamente funzionalità ZTNA, il SASE permette alle organizzazioni di applicare in modo coerente il principio del “never trust, always verify” a tutti gli accessi, migliorando significativamente la postura di sicurezza complessiva.
Strategie per una migrazione efficace verso il SASE
La transizione verso un’architettura SASE rappresenta un percorso complesso che richiede una pianificazione attenta e un approccio graduale.
Una strategia efficace di migrazione dovrebbe iniziare con una valutazione approfondita dell’infrastruttura esistente e delle esigenze specifiche dell’organizzazione. È fondamentale coinvolgere fin dall’inizio sia i team di rete che quelli di sicurezza per superare i silos organizzativi che spesso ostacolano l’adozione di approcci unificati.
Un approccio pragmatico consiste nell’identificare le aree di maggiore opportunità in termini di semplificazione della gestione delle policy di sicurezza, eliminazione della complessità e riduzione del rischio attraverso l’adozione di un modello Zero Trust. Ad esempio, molte organizzazioni iniziano sostituendo le soluzioni VPN legacy con ZTNA cloud-based, per poi estendere gradualmente le funzionalità SASE ad altri casi d’uso.
È cruciale condurre un pilot per SASE prima di qualsiasi acquisto su larga scala, validando i requisiti funzionali chiave e i casi d’uso rilevanti con un team che includa sia ingegneri di rete che di sicurezza.
Infine, è fondamentale sviluppare un piano di formazione e change management per garantire che il personale IT acquisisca le competenze necessarie per gestire efficacemente l’architettura SASE.
Tendenze e previsioni sulla cybersecurity per il 2025 e oltre
L’evoluzione del panorama della cybersecurity nei prossimi anni sarà caratterizzata da cambiamenti significativi che ridefiniranno le strategie di sicurezza delle organizzazioni.
Secondo le previsioni di Gartner (Gartner, The Top Predictions of Cybersecurity for 2024 and Beyond), entro il 2027 due terzi delle aziende Global 100 estenderanno l’assicurazione D&O (Directors and Officers) ai leader della cybersecurity a causa dell’aumentata esposizione legale personale. Questo riflette la crescente percezione del rischio cyber come rischio aziendale fondamentale, con nuove leggi e regolamenti che ampliano la responsabilità legale dei CISO.
Un’altra previsione cruciale riguarda la lotta alla disinformazione. Questo fenomeno avrà impatti su molteplici fronti: dalla cybersecurity, con un aumento di attacchi di social engineering e deep fake, al marketing, con campagne e attacchi alla reputazione guidati da aziende o lobbisti.
Sul fronte delle competenze, l’adozione dell’IA generativa porterà a un collasso del divario di competenze entro il 2028, eliminando la necessità di un’educazione specializzata per il 50% delle posizioni entry-level in cybersecurity. Questo cambierà radicalmente i metodi di insegnamento, assunzione e specializzazione nel settore.
Infine, entro il 2026, il 75% delle organizzazioni escluderà sistemi legacy, non gestiti e cyber-fisici dalle proprie strategie zero-trust. Ciò è dovuto alle sfide nell’applicare approcci cloud-based e policy dinamiche in ambienti di produzione critici, oltre alla presenza di traffico non IP-based e sistemi con capacità di autenticazione limitate. Le organizzazioni dovranno adattare la filosofia zero-trust a contesti non-IT.
Automazione e intelligenza artificiale al centro dei software di cybersecurity
L’automazione e l’AI stanno rapidamente diventando il fulcro dei moderni software di cybersecurity, ridefinendo il modo in cui le organizzazioni affrontano le minacce e gestiscono le loro operazioni di sicurezza.
Secondo il Gartner Hype Cycle for Security Operations 2024, gli assistenti AI per la cybersecurity stanno emergendo come una tecnologia promettente, con un potenziale impatto significativo sull’efficienza operativa. Questi assistenti sono particolarmente adatti per attività di indagine come la risposta agli incidenti, la gestione delle esposizioni o del rischio, o la revisione del codice.
L’adozione di queste tecnologie, in ogni caso, non è priva di sfide, con preoccupazioni relative alla precisione delle risposte generate e alla necessità di competenze di base per garantire un utilizzo efficace.
Allo stesso tempo, l’automazione sta permeando vari aspetti delle operazioni di sicurezza. Le soluzioni di Security Orchestration, Automation and Response (SOAR) continuano a evolversi, offrendo piattaforme di sviluppo estensibili per le organizzazioni che desiderano creare i propri playbook di automazione.
Tuttavia, il mercato sta assistendo a una tendenza verso il consumo di funzionalità di automazione integrate in tecnologie esistenti come SIEM, XDR e ITSM, piuttosto che l’acquisizione di tecnologie SOAR dedicate.
L’automazione sta anche giocando un ruolo cruciale nelle soluzioni di Network Detection and Response (NDR), che utilizzano analisi comportamentali e machine learning per rilevare anomalie nel traffico di rete. Queste soluzioni offrono capacità di risposta automatizzata, alleggerendo parte del carico di lavoro per i responsabili degli incidenti.
La convergenza tra sicurezza dei dati, gestione del rischio interno e IAM
La convergenza tra sicurezza dei dati, gestione del rischio interno (IRM) e gestione delle identità e degli accessi (IAM) sta emergendo come una tendenza cruciale nel panorama dei software di cybersecurity.
Questa integrazione rappresenta un cambiamento significativo nell’approccio alla sicurezza, riconoscendo che le minacce più insidiose spesso provengono dall’interno dell’organizzazione e che una visione olistica dell’identità, del comportamento e dell’accesso ai dati è essenziale per una difesa efficace.
La convergenza di queste discipline offre numerosi vantaggi. In particolare:
- Approccio proattivo alla sicurezza. Anziché reagire a violazioni già avvenute, le organizzazioni possono anticipare e prevenire potenziali problemi basandosi su analisi predittive alimentate da dati provenienti da molteplici fonti.
- Comprensione più granulare e contestualizzata del rischio: combinando i dati sull’accesso e l’identità (IAM) con il monitoraggio del comportamento degli utenti (IRM) e l’analisi dei flussi di dati (DLP), le organizzazioni possono identificare pattern anomali che potrebbero indicare una minaccia interna o un account compromesso con una precisione molto maggiore. Questo approccio integrato consente anche una risposta più rapida e mirata agli incidenti, riducendo il tempo di rilevamento e mitigazione delle minacce.