Mai come nel corso della pandemia da Covid-19 si è capito che gli asset aziendali stanno diventando dei beni così preziosi che una semplice e tradizionale protezione digitale non basta più per difenderli adeguatamente. Al tempo stesso, si è compreso quanto le tecnologie dell’Internet of Things possano fare nelle aziende, sebbene i loro utilizzi siano sempre confinati al rispettivo core business. Ed è proprio dall’unione di tecnologia ed esigenze delle aziende che nasce un nuovo modo di intendere la protezione degli asset: sonde e sensori IoT sono gli alleati perfetti per raggiungere questo scopo.
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Convergenza tra mondo fisico e virtuale
“Ormai la cyber security è una convergenza tra mondo digitale virtuale, mondo cognitivo dell’informazione e mondo fisico”, racconta Francesco Arruzzoli, Senior Cyber Security Threat Intelligence Architect di Cerbeyra. Che continua: “Perché la parte virtuale interagisce sempre di più col mondo fisico, vedi le macchine che sono connesse a Internet, le automobili, o i sistemi di produzione industriale e via dicendo”.
Da qui, secondo l’esperto, la necessità di inserire in pianta stabile, nell’equazione, anche i controlli fisici. “Perché non utilizzare i sensori che monitorano l’ambiente fisico per dare ancora maggior controllo a quella che è l’infrastruttura tecnologica del cliente, che include sia i server dentro una sala, ma anche informazioni come archivi cartacei o altro? Da qui siamo partiti con l’obiettivo di sviluppare sia dispositivi nostri, sia connettere dispositivi di terze parti che esistono già e che sono messi a monitorare gli ambienti fisici”.
Non una singola soluzione, ma un ecosistema
Arruzzoli, nella sua disamina, illustra l’integrazione dei sensori in Cerbeyra, l’innovativa piattaforma di vulnerability assessment sviluppata e gestita in Italia. Cerbeyra si propone come una soluzione SaaS (Software as a Service), in cloud, per effettuare l’analisi delle vulnerabilità esterne e interne, a cui accompagna strumenti avanzati per rilevare criticità nei sistemi di sicurezza adottati.
E quindi, oltre a lavorare a livello di web-app e di reti interne, Cerbeyra è dotata di strumenti che rilevano cyber feed e cyber reputation, analizzano la threat intelligence e generano rapporti completi e di facile consultazione. A tutto questo, Cerbeyra aggiunge una sofisticata tecnologia a base di sensori, pronti a raccogliere informazioni e integrarle nella piattaforma.
Un completo sistema di sonde e sensori IoT
Il punto di partenza del sistema a sonde e sensori IoT di Cerbeyra è la necessità, come fa notare Arruzzoli, di monitorare anche gli ambienti fisici, dopo che la piattaforma ha dimostrato di essere tra le migliori sul mercato per quanto riguarda il vulnerability assessment di reti. Il sistema ruota attorno a Senso, una tecnologia sviluppata da Winitalia, integrata in Cerbeyra, costituita da un firmware installato in apposite sonde.
Le sonde sono, a tutti gli effetti, dei micro-server il cui compito è raccogliere via wireless le informazioni captate dai sensori. Sensori che, del resto, possono essere installati ovunque, in un raggio di circa sessanta metri dalla sonda, e sono sviluppati per rilevare parametri quali temperatura, umidità, allagamento, qualità dell’aria, fumo, apertura e chiusura porte.
Una volta che uno o più sensori trasmettono le informazioni alla sonda, questa effettua una prima analisi che consente di filtrare i dati e trasmettere solo quelli davvero rilevanti alla piattaforma cloud.
Sonde e sensori IoT: collegamenti wireless
Il sistema a sonde e sensori IoT di Cerbeyra è stabile, solido ed efficiente, e grazie alla doppia analisi si rifà ai precetti dell’edge computing. Il tutto, con la comodità di sensori wireless, installabili senza bisogno di alcun intervento strutturale, e che in una futura versione saranno dotati anche di porte Ethernet, per offrire collegamenti più distanti dalla sonda.
La tecnologia Senso, così configurata, offre un monitoraggio attivo e costante degli ambienti fisici, centralizzando i dati rilevati direttamente nella piattaforma cloud di Cerbeyra, dove è possibile consultarli in ogni momento e in tutta comodità. Chiaramente, il team di ricerca non si ferma, anzi, come spiega Arruzzoli, sta già lavorando al futuro e ai prossimi aggiornamenti.
Sonde e sensori IoT:un ecosistema in espansione
“L’evoluzione saranno sonde più intelligenti, che oltre a pentest e analisi faranno la retention dei log e il log management”. L’esperto espande il concetto, spiegando che gli sviluppatori di Senso e del sistema a sonde e sensori IoT mirano a veicolare i dati raccolti nella piattaforma verso un motore SIEM di nuova generazione, che è capace di correlare i parametri fisici al comportamento degli utenti in rete.
E questo, in buona sostanza, consente di valutare in modo oggettivo il comportamento umano all’interno di un’azienda. Correlare, per esempio, l’apertura di determinate porte fisiche al verificarsi di un certo incidente nella rete può rilevare delle falle sia nella progettazione degli ambienti che nei software. Altro obiettivo è rendere ancora più indipendenti i sensori, interfacciandoli sempre più direttamente con la piattaforma Cerbeyra, senza passare dalle sonde.
Il futuro tutela l’investimento di oggi
Quello che appare evidente, è che l’insieme di sonde e sensori IoT di Cerbeyra, e la sua tecnologia Senso, rappresentano un ecosistema in continuo aggiornamento ed espansione.
Un fattore essenziale, oggi, per qualsiasi soluzione di sicurezza all’avanguardia. Il “core” del sistema già oggi soddisfa tutte le necessità di monitoraggio fisico degli ambienti, con tutti i vantaggi del cloud, ma sapere che il futuro è già delineato, e ricco di possibilità di espansione, sigilla la certezza di tutelare il proprio investimento.
E la sicurezza degli asset aziendali.
Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Cerbeyra