Nelle smart city l’innovazione digitale introduce nel business nuove scale di valore e nuove modalità di progettazione. Non va mai dimenticato che nella Internet of Things in realtà non sono gli oggetti a essere intelligenti, ma i servizi.
La filiera dello sviluppo richiede agli innovation maker creatività da un lato e conoscenza tecnologica dall’altro, con una serie di opzioni: è possibile inventare nuovi servizi utilizzando oggetti intelligenti già esistenti, oppure progettare smart object che ancora non esistono ma che potrebbero fare la differenza. In ogni caso, perché la Internet of Things non sia un progetto destinato al caso o al fallimento, bisogna fare un business plan.
Che si tratti di un nuovo tipo di totem interattivo, di una vetrina smart, di un carrello della spesa multimediale, di un tavolo per i pagamenti self service, di un letto d’ospedale intelligente, ogni oggetto comunicante e connesso deve essere risolto in ogni suo aspetto: sicurezza, accesso alle informazioni, design, interazione ma anche integrazione con l’ecosistema digitale fatto di altri oggetti intelligenti e comunicanti.
In questo documento, realizzato da Econocom, un breviario della storia informatica utile a evitare di ripetere certi errori reiterati nel tempo da parte delle aziende e le best pratice legate ai progetti di innovazione digitale che possono portare efficienza alla produttività aziendale oppure diventare un asset importante da aggiungere nel catalogo dell’offerta.
In dettaglio, il white paper spiega:
- come e perché evitare di compartimentare le soluzioni
- quali sono i nuovi modelli di condivisione e di integrazione nell’era dell’as a service, dell’on demand e del pay per use
- come definire un business plan degli smart object, includendo fattibilità tecnica, economico finanziaria, organizzativa, di marketing
- quali vision maturare rispetto a un’ecosistema digitale che ha bisogno di soluzioni che hanno successo se rispondono a necessità reali
- come coniugare customer care e visione dei processi di filiera
Nella Internet of Things le aziende possono davvero fare la differenza, aggiungendo nuovi capitoli a quel libro digitale che è la nostra era. Si chiama digital management e funzionerà al meglio solo se business e IT lavoreranno in prima linea con una rinnovata sinergia.
<a data-cke-saved-href=”https://ict4.wufoo.com/forms/x636tn01atiho2/” href=”https://ict4.wufoo.com/forms/x636tn01atiho2/”>Fill out my Wufoo form!</a>