L’investimento in startup rientra in quello che più generalmente viene definito investimento in economia reale: investire, in questo caso, significa diventare soci finanziatori di piccole e medie società non quotate che hanno come obiettivo il proprio sviluppo sul mercato, nazionale ed internazionale. Questa tipologia di investimento coniuga quindi la possibilità di supportare lo sviluppo delle imprese a quella di allargare le opportunità di crescita del proprio capitale, e può presentare, accanto agli endemici rischi di ogni investimento, forti esternalità positive.
Investendo in una PMI o in una startup, infatti, non solo si può ottenere un interessante ritorno dell’investimento (ovviamente parametrato al rischio sottostante), ma si supporta un’impresa che generalmente sviluppa innovazione, genera posti di lavoro e benessere per la comunità.
Questo white paper, fornito da BacktoWork, illustra tutti gli elementi da considerare prima di investire in una start-up. Continuando a leggere, potrete scoprire:
- cosa vuol dire investire in startup, in pratica
- come si fa a investire in una startup o in una PMI
- come calcolare la propria quota societaria
- cos’è l’exit e come rientrare dell’investimento
- quali sono rischi, rendimenti e benefici dell’equity crowdfunding
- quali sono le tre macro-categorie di exit dell’investimento in startup e PMI